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After Life: recensione della prima stagione

After life è una serie tv di Netflix che descrive senza grossi clamori né con un’emotività eccessiva cosa può accadere a chi vive un lutto. Suddivisa in tre stagioni, di sei episodi ciascuno, della durata di circa 20/30 minuti, la prima stagione della serie tv convince proprio per la sua semplicità ed immediatezza.

After Life: recensione della prima stagione

Tony (Ricky Gervais) è un uomo della middle class inglese molto ordinario: è scrittore e fa il giornalista per un free press locale, diretto dal cognato. Non ha figli. Ha un padre con la demenza senile, che vive in una casa di cura; il cancro gli ha purtroppo portato via l’amata moglie Lisa (Kerry Godliman). Il dolore per la perdita è talmente insopportabile che Tony lo esorcizza con un cinismo esasperante.

Con un humor tipicamente british, Tony appare rude nei modi, sarcastico nella forma, cinico quando si tratta della sofferenza altrui. La tristezza è troppo forte, i filmati lasciati dalla moglie sono l’unico momento in cui il protagonista si concede di provare tenerezza.

Ma è il cane tanto amato da Lisa che gli salva la vita ogni volta che pensa al suicidio, è lui che gli dà lo stimolo per alzarsi la mattina e uscire di casa. Tony sbandiera ai quattro venti l’impulso suicida quasi come per allontanarlo.

After Life, già dalla prima stagione, ci dice che ognuno di noi è diverso e reagisce ai traumi in modo differente. Ci suggerisce che non bisogna portare fretta perché la rielaborazione del lutto è un processo psichico, i cui tempi sono soggettivi.

Tony nella prima stagione è sempre ad un passo dalla morte, tutti gli dicono di rialzarsi e reagire ma lui tergiversa nel suo dolore. La sosta al cimitero, dove incontra una vedova (Penelope Wilton) e la visita quotidiana al padre malato (David Bradley) – che viene assistito da Emma (Ashley Jensen), un’infermiera accorta e amorevole – forse rappresentano la chiave di svolta.

After Life, nonostante il tema trattato, non è una serie tv drammatica, perché dopotutto, come disse qualcuno, la Vita è una grande commedia. La serie è scritta e diretta da Ricky Gervais. Maria Ianniciello

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Maria Ianniciello

Mi chiamo Maria Ianniciello. Il mio nome intero è però Ianniciello Maria Carmela ma per comodità mi firmo solo Maria. Sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania dal 2007, nell’elenco dei Pubblicisti. Laureata in Lettere (vecchio ordinamento) con il massimo dei voti presso l’Università di Roma Tor Vergata, ho dedicato gli ultimi vent’anni della mia carriera allo studio dei nuovi e dei ‘vecchi’ Media. Nel 2008 ho fondato questo portale dove tuttora mi occupo di analisi del linguaggio cinematografico, televisivo ed editoriale (saggi, libri per bambini e romanzi). Ho lavorato per testate giornalistiche dell’Irpinia e del Sannio, curando anche uffici stampa. Nel 2018 mi sono diplomata in Naturopatia a indirizzo psicosomatico presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, diretto dal professor Raffaele Morelli. Ho conseguito poi il Master in Lettura del Corpo mediante la Psicosomatica nel 2019 con la dottoressa Maria Montalto. La conoscenza della Psicologia (disciplina a cui sto dedicando gran parte delle mie ricerche) mi permette di esaminare i nuovi e i vecchi Media con un approccio integrato e molto innovativo.

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