Frammenti di lei, una serie tv al femminile

Frammenti di lei: recensione della serie tv

La serie tv di Netflix Frammenti di lei è un percorso ad ostacoli nelle verità nascoste, nelle identità celate, nell’amara consapevolezza di essere dannatamente soli in un mondo che si fa sempre più individualista ed ostile. E sempre più spesso, per capire per davvero chi siamo e dove vogliamo andare, abbiamo bisogno di superare prove che ci rendono coraggiosi nel mostrare il nostro lato più autentico. A salvarci dal baratro, secondo gli ideatori di Frammenti di lei, potrebbero essere i legami forti e viscerali come quello tra una madre e una figlia.

Frammenti di lei recensione

Fino a dove può spingersi una madre per salvare la figlia?

Basata sul romanzo di Karin Slaughter, questa crime story seriale sorprende e spiazza. Sorprende perché i nodi verranno al pettine solo alla fine. Spiazza perché lo stile è molto variegato; si passa infatti dai toni del thriller alle atmosfere del dramma sentimentale e familiare addirittura nello stesso episodio.

E allora fino a dove può spingersi una madre per salvare la figlia? E’ questa una delle domande che si pone l’ideatrice della serie di Netflix, Charlotte Stoudt. Ma l’autrice va anche oltre questo quesito, perché tra le righe la serie entra nelle dinamiche del neoliberismo e del capitalismo, raccontando in maniera velata anche gli intrichi e i giochi di potere delle case farmaceutiche, alle quali un gruppo di anarchici americani si oppone con la violenza e la forza.

Trama e considerazioni finali

Laura Oliver (Toni Colette) è una fisioterapista molto stimata che ha una figlia ormai ventenne di nome Andy (Bella Heathcote) che lavora per il 911. Un giorno madre e figlia si ritrovano in un ristorante dove di lì a poco un uomo armato metterà a rischio la vita di tutti i presenti. Laura riesce a fermarlo scatenando la reazione incredula soprattutto dei media. Come ci è riuscita? Laura non è chi dice di essere e Andy si accorge che sua madre le ha raccontato una marea di bugie.

Frammenti di lei, con i suoi otto episodi, riesce a mantenere alta l’attenzione degli spettatori, abbassando ed alzando il livello di suspense non senza alcuni istanti di commozione. Ci sono alcuni elementi inverosimili e irrealisti che rendono la sceneggiatura non impeccabile ma nel complesso la serie convince. La chicca è la scena finale. Il mare qui è liberatorio e catartico, perché è simbolo di apertura. Al tempo stesso, tuttavia, le onde sono anche rappresentative dell’inconscio della protagonista che dovrà affrontare sicuramente i propri demoni per rinascere davvero e scoprire chi è oggi. La recensione è stata scritta da Maria Ianniciello

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