‘Uno di noi’, il neo western con Kevin Costner e Diane Lane

I crimini del patriarcato possono manifestarsi anche in un matriarcato di ripicca, vedetta, senso del possesso e desiderio di rivalsa, perché non è il genere che conta nella leadership bensì lo stile di potere che degenera, se gerarchico e basato sul dominio dell’altro e non sull’evoluzione dei singoli e insieme della collettività. Almeno questo è ciò che trapela dal film ‘Uno di noi’ che è nelle sale cinematografiche italiane dal 29 luglio 2021.

‘Uno di noi’: recensione del film e trama

‘Uno di noi’ è un western di ultima generazione che strizza l’occhio ai drammi familiari, con sincronicità e appeal, senza esagerazioni né mistificazioni di un genere, il western appunto, da riadattare ai tempi. Complice la profonda alchimia del duo d’attori, Kevin Costner e Diane Lane, il film fa a pezzi i valori del vecchio mondo, affidando la ricostruzione di un futuro da reinventare a due donne (la nuora e la suocera), molto diverse tra loro per coraggio e carisma, a un bambino, e a un nativo americano (quindi a una minoranza etnica) che deve ritrovare le proprie radici, le quali gli sono state sradicate con forza per far morire l’indiano che viveva nel suo cuore.

Il film è ambientato guarda caso negli anni Sessanta del secolo scorso, ovvero nel decennio delle lotte studentesche contro la Guerra del Vietnam e per i diritti civili e soprattutto della seconda ondata femminista.

Uno di noi recensione

Kevin Costner ritorna così al Western, dopo il successo di Balla coi lupi e la serie Yellowstone, vestendo i panni di George Blackledge, uno sceriffo in pensione che vive nel Montana con la moglie Margaret (Diane Lane). Dopo la morte del figlio, i due coniugi conducono un’esistenza molto tranquilla e pacata ma le cose si complicano per loro quando l’ex nuora va a vivere con il loro nipotino in Dakota, dalla famiglia sui generis del nuovo marito che è succube, come il resto dei suoi fratelli, della matriarca Blache Weboy (Lesley Manville), una donna autoritaria e violenta che costringe i suoi familiari a vivere fuori dagli schemi.

I Blackledge tenteranno di riportare a casa il loro nipotino, intraprendendo un viaggio pericoloso quanto affascinante e portando a compimento il percorso dell’eroe e dell’eroina, tra insidie, momenti di pathos e attimi di profonda complicità.

‘Uno di noi’ è un film intimo e profondo che, con una fotografia color seppia, ci fa percorrere i paesaggi americani intaminati dove le regole della giustizia pubblica non valgono più, un po’ sullo stile di ‘Non è un Paese per vecchi’ ma senza l’audacia né l’efferatezza di quest’ultimo. Diretta da Thomas Bezucha, la pellicola è l’adattamento del romanzo omonimo di Larry Watson.

La recensione del film è stata scritta da Maria Ianniciello, segui l’autrice su Instagram

Trailer del film ‘Uno di noi’

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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