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Virgin River: recensione della prima stagione

Virgin River continua a piacere agli italiani, forse per la semplicità che caratterizza la serie tv di Netflix, forse per l’atmosfera country di un’America che continua ad affascinare, forse perché dopotutto una grande fetta di italiani che vive nelle aree metropolitane sogna (lo dicono i dati) di cambiare vita trasferendosi dalla città alla campagna.

Virgin River 1: recensione

Ho visto Virgin River 1 (la serie è arrivata alla quarta stagione) perché attratta dall’attrice protagonista Alexandra Breckenridge che avevo apprezzato nel ruolo di Sophie di This is Us, l’amore di una vita di Kevin.

Di This is Us Virgin River purtroppo non ha la sceneggiatura brillante né l’eccellente montaggio eppure, nonostante tutto, la serie riesce a far presa perché rende leggera una storia davvero drammatica. Con un cast di bravi interpreti ma non di grandi star, la prima stagione della serie tv ci svela infatti, poco alla volta, il dramma della protagonista.

Virgin River 1 recensione

La trama della prima stagione

Mel è un’infermiera specializzata che lascia Los Angeles, dopo un lutto, per trasferirsi in una località di provincia, sperduta tra i boschi che vive sul letto di un fiume, il quale non solo fa da spartiacque tra il passato e il presente ma porta via con sé anche i ricordi più dolorosi.

Melinda Monroe, chiamata da tutti Mel, arriva a Virgin River di notte, come una fuggiasca. Lì viene accolta da Hope (Annette O’Toole), e da Doc (Tim Matheson), il suo datore di lavoro, un medico condotto che non gradisce la sua presenza. Ma sarà il barista Jack (Martin Henderson), col suo passato da ex marine, a darle il tormento.

Considerazioni finali

Virgin River 1 con i suoi dieci episodi narra questa storia tra piccoli colpi di scena e momenti di puro relax che sono un toccasana per le mie tranquille serate estive. La serie televisiva – che si basa sui romanzi di Robyn Carr (li trovi qui) – è stata creata da Sue Tenney. La prima stagione è uscita su Netflix alla fine del 2019. Nei giorni scorsi è stata lanciata la quarta. Maria Ianniciello

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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