Libri. “Punire non serve a nulla”. Parola di Daniele Novara

Recensione del libro di Daniele Novara ‘Punire non serve a nulla’

Da prima che nascesse mio figlio ho cercato libri e corsi di puericultura e psicopedagogia che mi aiutassero nel difficile ruolo di genitore. Le letture e i corsi, certo, mi hanno preparata meglio alle tappe del processo evolutivo di mio figlio eppure non quanto mi aspettassi. Mi sono in realtà subito accorta che non basta leggere decine di libri e frequentare qualche corso per essere un genitore più consapevole, no!

Per essere un genitore consapevole occorre sbagliare, tentare, sbagliare e poi tentare ancora. Serve insomma esercizio, così come si fa a scuola guida. La teoria è essenziale, non c’è dubbio. Bisogna tuttavia sapere che per far diventare automatismi le indicazioni degli esperti, ci vogliono motivazione, impegno costante e anche tanta pazienza.

Questo concetto vale anche per il libro di Daniele Novara, Punire non serve a nulla (Rizzoli), perché tutti i suggerimenti dati nel volume su come educare i figli, evitando le trappole emotive, se non applicati costantemente diventano inefficaci.

L’ho sperimentato sulla mia pelle proprio in questi giorni; tanti buoni propositivi, tanti tentativi riusciti a volte meglio e altre peggio. Ma poi, quando meno me lo aspetto, di fronte all’ennesimo capriccio di mio figlio, vinta dalla stanchezza e per il desiderio di essere altrove, mi trasformo nella Strega di Biancaneve per convincere il piccolo ad obbedirmi.

Ed è così che faccio gli errori delle generazioni precedenti alla mia, con la differenza che io so che urlare e punire non servono a nulla, perché ho fatto corsi e letto libri sul cervello degli adulti e dei bambini. E mi colpevolizzo per la tempesta emotiva che si è presa gioco di me, ancora una volta!

Le nostre antiche emozioni…

La verità è che le nostre emozioni, come quelle dei nostri figli, seguono leggi arcaiche che nessuno ci insegna ad osservare e a trasformare davvero! Sì, perché quando il cervello è nel pieno di una tempesta emotiva la neocorteccia degli adulti si spegne, quindi assumiamo atteggiamenti infantili e di conseguenza perdiamo di autorevolezza.

Le mie, seppure sempre più rare, tempeste emotive, mi fanno pensare di essere una cattiva madre! Poi capisco che ho solo bisogno di essere più comprensiva con me stessa e verso il pargolo che cerca disperatamente la mia attenzione.

Un libro pratico e agevole

Con la consapevolezza di essere imperfetti come genitori, si può interiorizzare davvero il libro di Daniele Novara senza grosse pretese ma sempre con il desiderio di cominciare a cambiare alcune cose se ci si rende conto che si può fare meglio con i propri figli.

Una frase detta al momento giusto, partendo dalla conoscenza delle fasi evolutive del cervello infantile, ma soprattutto una buona organizzazione della giornata che rassicuri il bambino: questa è la ricetta di Novara che punta tutta su una buona routine.

Punire non serve a nulla per la verità è un libro molto agevole che si legge velocemente grazie anche alla grafica e alle schede che completano il contenuto arricchendolo.

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Trovi il libro qui
10 capitoli ricchi di storie e consigli

Il manuale è suddiviso in dieci capitoli, nel corso dei quali lo psicopedagogista montessoriano prima spiega il motivo per cui punire in realtà non serve a nulla ed è anche dannoso, facendo proprio riferimenti a nuovi studi scientifici sulle punizioni, e poi illustra il suo metodo in sei passi.

Funziona? Credo proprio di sì. I bambini hanno bisogno di una routine chiara che li rassicuri; i preadolescenti e gli adolescenti (Novara si occupa molto anche di loro nel libro) necessitano invece di negoziazione. 

Il silenzio attivo

Ho trovato illuminante il capitolo sul silenzio attivo che sto mettendo in pratica non appena sento che sto perdendo le staffe perché fondamentalmente mi sono resa conto che tutto parte da me.

L’adulto sono io, lui è solo un bambino che deve poter giocare e fare esperienza della vita affinché il suo cervello e il suo corpo si sviluppino in modo sano ed armonico.

Io e marito siamo educatori e quindi dei punti di riferimento per lui, gli abbiamo dato la vita, lo amiamo, lo sosteniamo e all’occorrenza cerchiamo di fare un passo indietro commettendo sbagli su sbagli nella consapevolezza che vogliamo non il nostro meglio per Emanuele bensì ciò che è il SUO MEGLIO assecondando i suoi tempi nonostante i nostri tanti limiti. Maria Ianniciello

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