I bambini sono sempre gli ultimi. Ma perché? Ce lo spiega Daniele Novara

I bambini sono sempre gli ultimi. Come le istituzioni si stanno dimenticando del nostro futuro: questo il titolo del nuovo libro di Daniele Novara, psicopedagogista di fama nazionale e già autore di diversi libri divulgativi, come Litigare fa bene, Organizzate e felici, Urlare non serve a nulla

I bambini sono sempre gli ultimi tanto che «è meglio avere un cane!»

Nel nuovo libro, edito da Bur, Novara affronta un argomento di grande attualità partendo dagli innumerevoli disagi che i bambini hanno dovuto affrontare durante il lockdown di marzo-maggio 2020, quando i genitori si sono visti costretti a tenere i figli segregati in casa, a differenza dei cani che potevano andare a passeggio per fare i bisogni. Le necessità dei bambini sono state messe in secondo piano. Soli e senza poter vedere i propri coetanei, i piccoli sono stati chiusi in appartamenti di pochi metri quadri di città superaffollate, tra l’insofferenza dei genitori e l’indifferenza delle Istituzioni che hanno fatto poco e nulla anche per i bambini diversamente abili.

I bambini sono sempre gli ultimi si sofferma su tutto questo e molto altro ancora. Ma quanto accaduto all’infanzia durante i mesi di marzo-maggio 2020 è soltanto il tragico epilogo di un problema strutturale del nostro Paese che affonda le sue radici nella bassa natalità, che Daniele Novara definisce una sorta di mantra. In Italia si fanno pochi figli. Secondo i dati Istat, nel 2019 sono stati registrati 42.170 bambini. Il calo delle nascite rispetto al 2018 è del – 4,5 per cento, con un saldo naturale negativo: ci sono più morti che nascite nel nostro Paese. Meno bambini meno interesse da parte della politica!

Tante cause e concause strutturali…

Nel suo nuovo libro Daniele Novara scrive inoltre di genitori lasciati soli con un sistema di welfare scadente e sostiene che i bambini hanno perso la loro dimensione infantile. E in nome di una presunta sicurezza non ci sonopiù i cortili nei palazzi, dove i bimbi giocavano una volta, né possono più salire sugli alberi e saltare sulle pozzanghere o socializzare e giocare senza la supervisione di un adulto. I bambini non sono più bambini. Sono piccoli uomini e donne anestetizzati dalla tecnologia.

C’è poi un altro aspetto che riguarda la scuola, la quale paradossalmente proprio nel Paese della Montessori ha perso la propria funzione educativa perché viene gestita in modo manageriale e senza alcun interesse per l’aspetto psicopedagoico. Insomma, Daniele Novara nel suo libro I bambini sono sempre gli ultimi mette insieme questi aspetti e offre delle soluzioni. di Maria Ianniciello

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