Jojo Rabbit: recensione e trama di un film da Oscar

Jojo Rabbit è un film del 2019 che trovi su Disney +, in abbonamento, su Apple Tv, Prime Video, YouTube e Google Play Film a noleggio. La pellicola ha vinto un premio Oscar per la miglior sceneggiatura non originale e un BAFTA. Il lungometraggio è in programmazione su Rai 2, alle 21.20, su Rai 2.

Jojo Rabbit: recensione e trama del film

Il film Jojo Rabbit è la porta di accesso alla mente di un bambino che gioca a fare il nazista, prendendosi troppo sul serio. Il paradosso è che poi, in fase di addestramento, si rifiuta di uccidere un coniglio perché la sua natura è diversa.

Il campo d’azione di Jojo Rabbit è colorato, armonico, in netto contrasto con altri film sul Nazismo, dove la presenza dei bambini rendeva in qualche modo il contesto più raccapricciante e commovente.

Le forti tonalità del grigio de Il bambino con il pigiama a righe qui scompaiono per fare posto alle sfumature del giallo, del rosso e del blu. La fotografia, infatti, ha colori luminosi ma poi diventa gradualmente più scura, proprio quando Johannes Betzler, detto Jojo (Roman Griffin Davis) fa i conti con la reale natura dei nazisti. Questo bambino apre gli occhi e il suo mondo cambia.

A sollevare il velo di Maya non è la madre Rose (Scarlett Johansson) bensì la creativa Elsa (Thomasin McKenzie), una ragazza ebrea nascosta in casa di Jojo. ‘Come sono gli ebrei?’, si chiede il protagonista, che ha come amico immaginario uno stravagante Hitler, il quale dispensa strani consigli e ci fa anche sorridere più volte.

Una fiaba moderna…

Jojo Rabbit è una fiaba moderna e surreale che si tinge di magia, con alcuni tratti malinconici. Il film si rivolge espressamente al nostro bambino interiore che potrebbe, vista la sua ingenuità, farsi travolgere da pericolosi ed invitanti fanatismi. Lo fa in modo semplice, un po’ come aveva fatto Roberto Benigni ne La vita è bella dando le sembianze ad un padre ebreo che cercava di rendere a suo figlio meno traumatica l’esperienza dei campi di sterminio. Benigni aveva usato per raccontare la propria storia uno stile classico ma molto convincente.

 Jojo Rabbit recensione

Lo sceneggiatore e regista Taika David Waititi – che ha interpretato il bizzarro Hitler e si è aggiudicato il Premio Oscar 2020 per la miglior sceneggiatura non originale – ha osato spingendosi oltre, in sentieri poco tracciati. Ha reso così fruibile ad un pubblico di bambini la grande Storia riuscendo a coinvolgere anche gli adulti.

Siamo, infatti, nella Germania nazista del 1945, con un capitano stravagante ma dal cuore d’oro, in un ambiente molto pittoresco. Jojo Rabbit, insomma, è un film originale che diverte, facendo riflettere, con gusto e una delicatezza estrema. La sceneggiatura si ispira al romanzoIl cielo in gabbia’ di Christine Leunens. (Maria Ianniciello)

Articolo scritto il 20 febbraio 2020 alle 17.41 ed aggiornato il 26 gennaio 2023, alle 16.50.

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