
L’ombra del giorno: recensione del film
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Giuseppe Piccioni ne ‘L’ombra del giorno’ fa delle divergenze politiche non un motivo di scontro e tensione bensì di confronto e crescita in un’epoca in cui c’è bisogno di assertività e di una nuova consapevolezza. Il regista usa, infatti, l’espediente del cinema romantico per raccontare una storia d’amore e di redenzione ambientata durante il ventennio Fascista.
L’amore salva, ci dice tra le righe questo film che, pur non essendo un capolavoro, dà più spunti di riflessione sul senso della vita, su ciò che è lecito ed illecito in guerra, sulle gabbie mentali e sulla necessità di nascondersi paradossalmente proprio per non essere esclusi. Qui, come nel film Suite Francese, c’è un uomo – che sembra essere ligio ai dettami del regime – e poi c’è una donna che diverge, che non abbassa la testa, che fa propria la dissidenza nonostante abbia molto da perdere e abbia già perso tanto.
L’ombra del giorno racconta la storia di Luciano (Riccardo Scamarcio), ex veterano di guerra nonché proprietario di un noto ristorante proprio al centro di Ascoli Piceno, sulla piazza dove la vita fluisce tra parate spettacolari e incontri con camerati. Luciano osserva le persone da dietro il finestrone del suo locale. Un giorno giunge Anna (Benedetta Porcaroli), una ragazza affamata e povera in cerca di un’occupazione. Luciano supera la diffidenza e le dà un’occasione. Anna si mostra volenterosa e intelligente conquistando così la fiducia del suo datore di lavoro.

L’ombra del giorno è un film che cresce d’intensità poco alla volta attraverso una vicenda delicata e allo stesso tempo dirompente che cambia il protagonista, il quale viene trasformato ed esce dal microcosmo nel quale si era rintanato (rappresentato dalla piazza) per guardare oltre le apparenze, i proclami, le divisioni politiche e culturali.
L’immagine finale del mare ci mostra difatti che Luciano adesso è disposto a guardarsi dentro senza paura e con la consapevolezza che un nuovo inizio è possibile anche se le conseguenze di certe scelte potrebbero mettere a repentaglio la sua stessa vita. Insomma, si tratta di un bel film con una bella storia di speranza e trasformazione. La recensione de L’ombra del giorno è stata scritta da Maria Ianniciello
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Maria Ianniciello
Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele