The Sinner, la prima stagione della serie tv convince ed appassiona

Se l’è guadagnate tutte le mie quattro stelle e mezzo la prima stagione di The Sinner, la fortunata serie tv che potete vedere su Netflix. In realtà io sono un po’ indietro con questa serie, ne avevo sentito parlare molto bene anche grazie ai riconoscimenti ricevuti, come le due nominations alla settantacinquesima edizione Golden Globe, ma ne ho sempre rimandato la visione.

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Maid, nella serie tv di Netflix il viaggio dell’eroina. Recensione

La protagonista di Maid intraprende, tra sconfitte e piccole vittorie, ricadute e amare scoperte, un percorso che la conduce a superare i condizionamenti per riacquisire non solo l’autostima persa ma anche abilità soppresse da un sistema patriarcale e misogino. Alex è appunto un’eroina dei nostri giorni.

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Midnight Mass, la serie horror di Mike Flanagan? Da vedere!

Partiamo dal principio e dal contesto. C’è un’isola dove vivono circa un centinaio di anime. Prima ne erano molte di più. Il prima e il dopo è segnato da un evento funesto: l’inquinamento delle acque a causa di uno sversamento petrolifero che ha determinato la morte di animali e l’immigrazione in massa degli isolani sul continente.  

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Vita da Carlo: Verdone racconta se stesso nella spassosa serie tv

Carlo Verdone racconta una parte di sé nella serie televisiva ‘Vita da Carlo’, targata Amazon Prime Video. Il regista e attore romano, sfruttando i toni e i sottotoni della commedia italiana, fa un po’ ciò che Sandra Mondaini e Raimondo Vianello fecero con la sit-com ‘Casa Vianello’, che andò in onda sulle reti Mediaset dal 1988 al 2007. Interpretando se stesso, Verdone ci mostra, difatti, com’è la quotidianità di un celebre attore del cinema italiano senza prendersi troppo sul serio.

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La ragazza di Stillwater: recensione del film con Matt Damon

Conduce una vita relativamente monotona Bill Baker, il protagonista de ‘La ragazza di Stillwater’. La macchina da presa scandisce da subito i momenti salienti di una quotidianità troppo noiosa in cui ogni gesto è privo di pathos. Lo spazio emotivo è stato infatti compresso per l’impossibilità di dare una svolta all’esistenza dopo un passato tormentato dalla morte e delle dipendenze. Ne consegue che i passi di Matt Damon siano cadenzati ma privi di armonia, segno che la vita per il nuovo personaggio dell’ex Jason Bourne ha perso di brio.

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Qui rido io: recensione. Servillo è Eduardo Scarpetta

Mario Martone, con Qui rido io, confeziona un nuovo capolavoro del Cinema italiano. E lo fa guardando indietro nel tempo, nella Napoli illustre, la città che i Media si dimenticano di raccontare, perché troppo complessa, troppo pretenziosa, troppo ricca, troppo austera e quindi sfuggente ai luoghi comuni che la vedono immobile e lontana dalle luci della ribalta…

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