Sul più bello: recensione del film

Sul più bello è un film che mette insieme più sottogeneri cinematografici della commedia sentimentale divertendo con gusto, eleganza e un pizzico di originalità. Dietro la macchina da presa c’è una mano femminile ed è quella di Alice Filippi che, partendo dal libro di Eleonora Gaggero, posa il suo sguardo su Marta, malata terminale che ha una patologia, alquanto rara, ai polmoni.

La protagonista è rimasta orfana quando era molto piccola ma la vita l’ha ricompensata donandole due amici veri: Jocopo (Jozef Gjura) e Federica (Gaja Masciale), entrambi gay. Con loro vive in un ambiente molto colorato, così come variopinti e fumettistici sono i suoi abiti.

Trovi il libro da cui è tratto il film qui

In Sul più bello l’amore si trova a fare i conti con i traumi della malattia e con le differenze sociali e di aspetto esteriore che ci sono tra i due innamorati. Marta (Ludovica Francesconi), infatti, non rientra nel canone di bellezza proposto dalle riviste di moda ma, con i suoi abiti colorati e la sua simpatia, riesce ad essere davvero autentica.

sul più bello

La forza di questo film è tutta nel personaggio di Marta, che non si sente una sfigata, né si dà per vinta di fronte alla malattia o al fatto che non riesce subito a farsi notare da Arturo (Giuseppe Maggio), bellissimo rampollo di una ricca famiglia torinese. Lei persevera, non fa del vittimismo ma all’occorrenza sa anche essere riflessiva.  

Sul più bello non ha i toni melodrammatici di film come Un metro da te o Colpa delle stelle, è piuttosto una commedia divertente che nel secondo tempo acquisisce una cadenza più sentimentale e romantica ma senza perdere brio. La pellicola – che esce dagli stereotipi, anche di genere -, pur seguendo una linea narrativa riconoscibile e già usata in altri film, rende leggera e dunque più sopportabile anche l’idea della morte. Perfetto per una serata di relax. Maria Ianniciello

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