Il piacere è tutto mio. Che spasso Emma Thompson!

Il piacere è tutto mio: trama e recensione

Chissà se Kate Brand, sceneggiatrice del film Il piacere è tutto mio, non si sia fatta anche ispirare dal libro cult Il mito della bellezza di Naomi Wolf che negli anni Novanta del secolo scorso criticò in maniera lucida e disincantata il modo con cui il marketing riproduceva sulle riviste, sui cartelloni pubblicitari e in Tv i corpi femminili che, per essere perfetti e quindi accettabili, dovevano apparire sempre giovani e magri fino all’eccesso.

In realtà la regista Sophie Hyde nel film fa a pezzi il mito della bellezza e in modo particolare distrugge l’idea alterata che abbiamo dei corpi non più giovani e soprattutto dell’eros femminile, indugiando sulla sessualità in menopausa e un po’ sul sesso nell’ambito del matrimonio fra aspettative giovanili mancate e rimpianti.

Un’esilarante Emma Thompson

Ne Il piacere è tutto mio il ruolo della protagonista è affidato ad Emma Thompson che convince per la performance di alto spessore. L’attrice britannica, classe 1959, veste i panni dell’insegnante in pensione Nancy Stokes (scopriamo essere poi lo pseudonimo di Susan Robinson), che prenota su un sito di incontri un appuntamento con il gigolò Leo Grande (Daryl McCormack).

Nancy incontra l’aitante e palestrato Leo in una camera d’albergo. Tra ripensamenti e momenti di disagio, la donna parla anche un po’ di sé e dei rapporti sessuali che aveva con il defunto marito, facendo intendere che avrebbe desiderato qualcosa di più coinvolgente, di meno prevedibile, un po’ come Kay Soames (Meryl Streep) de ‘Il matrimonio che vorrei’ (2012).

La locandina del film Il piacere è tutto mio

Ad ogni modo nell’arco di alcuni appuntamenti Nancy scopre un erotismo diverso, sicuramente autentico e non monotono. Comincia così a relazionarsi in maniera del tutto nuova al proprio corpo ed impara a provare piacere senza più pudore né vergogna. Sebbene il film indugi molto sulle riluttanze, sui tabù e sulla liberazione di lei, anche Leo compie la propria metamorfosi attraverso Nancy.

Il piacere è tutto mio è dunque una commedia brillante, sicuramente più vicina al teatro che al cinema, proprio perché è incentrato sulla parola e il campo d’azione si fa statico, poco movimentato. Il film è infatti girato quasi del tutto in una stanza d’albergo e solo verso il finale si intravede una piccola apertura verso l’esterno. La riuscita del film si regge, quindi, tutta sulle prove attoriali di Emma Thompson e Daryl McCormack che tra dialoghi esilaranti e monologhi intelligenti conferiscono a questo lungometraggio profondità di vedute, acume, originalità e bellezza.

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