Con ‘Eternals’ di Chloé Zhao la Marvel si fa più inclusiva

Eternals: recensione del film

Eternals è un film filosofico, che potrebbe risultare difficile per certi versi da comprendere e da metabolizzare se lo guardiamo in modo superficiale. Nel film della Marvel ci sono elementi molto nuovi perché la regista premio Oscar Chloé Zhao, che è anche co-sceneggiatrice della pellicola, usa codici alternativi per affrontare temi complessi: dal rapporto dell’essere umano con la sua componente più spirituale e trascendentale al problema impellente del surriscaldamento globale, dal superamento delle logiche di potere patriarcali al tema dell’inclusività. Ed è su questo ultimo punto che la Marvel investe molte delle sue energie rivisitando gli eterni creati da Jack Kirby in chiave moderna. Così personaggi fumettistici tipicamente maschili assumono sembianze femminili. E’ il caso di Ajak (Salma Hayek) e di Makkari (Lauren Ridloff), una ragazza sordomuta che, oltre ad avere le abilità degli eterni, è anche veloce come un fulmine.

Questi supereroi agiscono a fin di bene dalle origini del mondo e dell’umanità, quando oltre 5000 anni prima di Cristo vengono mandati sulla Terra dal Celestiale Arishem per proteggere gli esseri umani dai devianti. Nel corso del tempo gli Eterni assistono all’evoluzione della specie umana, che intanto progredisce seppur lentamente rispetto alle loro aspettative.

Gli Eterni? Dei con i pregi e i difetti dell’umanità…

Gli Eterni rievocano per generalità e comportamenti molti personaggi della mitologia. Il più forte di tutti è Ikaris che ricorda appunto il mito di Icaro, il quale – preso dall’ambizione e da una curiosità sfrenata – non seguì i consigli del padre e si avvicinò troppo al sole tanto da far sciogliere le sue ali di cera che gli consentivano di volare. Nel film questo personaggio ha il volto di Richard Madden e simboleggia forse il lato più controverso, ambizioso ed egocentrico dell’essere umano. E poi c’è Angelina Jolie con Thena ovvero Athena, che qui è una dea della guerra in cerca di sé, dei propri ricordi e della propria identità. Phastos (Brian Tyree Henry) sa inventare congegni futuristici ed è un ragazzotto di colore omossessuale, con un corpo che verrebbe considerato non conforme per un supereroe.

Insomma questi Eterni, pur avendo dei super poteri, hanno pregi e difetti dell’umanità, tanto che anche il leader più carismatico (pensiamo a Sersi – Gemma Chan) mostra più volte la propria vulnerabilità. Molto evocativa e particolare è anche Sprite (Lia McHugh), che si presenta come un’eterna bambina con doti di creare illusioni.

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Il film è un’appassionata lettera d’amore al nostro pianeta

Eternals è un’appassionata lettera d’amore al nostro pianeta, anche grazie alle suggestive immagini girate dal vivo. Il film lascia poi un messaggio di speranza e insieme apre un nuovo filone nell’Universo Marvel. Non è perfetto ma nel complesso il lungometraggio di Chloé Zhao è convincente sia per il messaggio, sia per la regia, sia per un cast corale che si mostra all’altezza delle aspettative. Ed è un buon inizio per creare un Cinema sempre più inclusivo che esce finalmente dal modello del patriarcato e da una visione antropocentrica del nostro pianeta.

Alleghiamo un video-guida sui personaggi del film. La recensione è stata scritta da Maria Ianniciello, segui l’autrice su Instagram


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