
Prisoners, la review del film con Hugh Jackman

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Con il suo finale agrodolce, che per ovvi motivi non vi sveleremo, Prisoners è un ottimo thriller, ben costruito sia nella regia del canadese Denis Villeneuve, sia nella sceneggiatura di Aaron Guzikowski. Uscito il 7 novembre scorso al Cinema, la trama del film ruota intorno alla scomparsa di due bambine, Anna e Joe, il giorno della festa del ringraziamento. Le famiglie Dover e Birch si riuniscono per festeggiare; l’atmosfera è serena, anche se l’ambientazione è da subito grigia. E` inverno, la giornata è uggiosa e siamo in una periferia suburbana del Nord-Ovest degli Stati Uniti, dove molti bambini sono scomparsi nel nulla senza lasciare traccia. Sconvolgente la scena della donna che, fissando il televisore, sul quale scorrono le immagini del figlio scomparso da molti anni, si mostra rassegnata nel suo dolore. Una sequenza che ricorda leggermente I bambini di Cold Rock (2012) di Pascal Laugier. Non mostra invece alcuna rassegnazione Keller Dover (Hugh Jackman) che lotta con tutte le sue forze pur di ritrovare la sua bambina. Dopo le prime scene, più lente delle successive, il ritmo del film si fa incalzante, rapido. Si comincia con la voce di Keller che recita una preghiera cattolica. Perché? Di cosa deve pentirsi? Quale crimine sta per commettere? La pellicola ruota intorno a queste domande, lasciando per 153 minuti lo spettatore con il fiato sospeso. Con Prisoners ritorna sul grande schermo il bisogno, quasi spasmodico, degli Americani di farsi giustizia da soli, nato dopo gli attentati dell’11 settembre. Una necessità che costringe molti cittadini a tenere un’arma da fuoco nel cassetto del comodino. E quindi, anche se sulle tracce dei cattivi c’è il detective Loki (Jake Gyllenhaal) che ha la fama di aver risolto tutti i casi seguiti, Keller non si fida. Il tempo a disposizione è poco e mister Dover sa che, dopo un mese dal rapimento, le possibilità di ritrovare sua figlia in vita si azzerano. Deve sbrigarsi. L’unico indizio è il camper di Alex Jones (Paul Dano), visto nelle vicinanze dell’ambitazione il giorno in cui sono scomparse le bambine. Ma Alex ha un’intelligenza di un ragazzino di dieci anni e per Loki non può aver rapito Anna e Joe. Riuscirà Keller a ritrovare sua figlia e la sua amica? Lo scoprirete solo andando al Cinema. Questo film vale il costo del biglietto non solo per com’è stato costruito, ma anche per il cast composto da grandi attori.
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Maria Ianniciello
Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele
