After 2: recensione e trama del film campione d’incassi

After 2 è al Cinema ed è un successo. Che cosa lo rende tale si fa presto a dirlo. Sicuramente il film parla il linguaggio dei giovani adulti, con uno stile semplice ma d’impatto grazie ad una grafica accattivante e ad una fotografia estremamente moderna. Anche il sequel richiama alla mente le serie televisive riprendendo i temi proposti in altri film. La trama è piuttosto banale, come anche gli intrecci amorosi e le incomprensioni tra i protagonisti. Harvin fa ancora uso di alcol, Tessa sta costruendo il suo post laurea lavorando come stagista in un’importante casa editrice.

After 2: recensione e trama

After 2 non propone per la verità nulla di nuovo nell’ambito di un genere che appassiona molto i ragazzi, coinvolgendoli perché dopotutto in quelle turbolenze si rivedono. Nel complesso si tratta di un film gradevole ma poco adatto ai ventenni di ieri. Il linguaggio è molto scurrile e le scene di sesso, anche se spinte, fanno comunque sorridere. I personaggi femminili in questo film imitano gli uomini negli atteggiamenti e tutto fa pensare, guardando questa pellicola, che la nuova generazione di donne sia ben lontana dalla vera emancipazione. Chissà se sia davvero così?

In realtà va detto che la parità qui non è concepita come uguaglianza di diritti e doveri ma come imitazione. Le ragazze infatti imitano i maschi sia nel linguaggio che nell’incapacità di andare oltre certi modi di fare maschili, dalle gambe accavallate, come fanno i cowboy nei film western, sino al modo in cui si accapigliano. L’unica differenza sta nella cura del corpo, a cui le donne danno una certa importanza. Tessa ci mette del tempo per truccarsi e dice ad Harvin, quando lui si lamenta: «Ricordati che sono una donna!»

La parità? Un miraggio

Tornando al tema della sessualità, credo che nella cinematografia si sia creato uno spartiacque tra come veniva proposto sul grande schermo e in Tv il sesso prima delle Cinquanta sfumature e adesso. Nei film e nelle serie per giovani adulti negli anni Novanta e nel primo decennio del 2000 c’era ancora una sorta di velo protettivo sulla sessualità. I personaggi si baciavano ma non si andava troppo oltre, almeno la macchina da presa non andava al di là del consentito. C’era un certo pudore. Poi, con Anastasia e le Cinquanta sfumature qualcosa è cambiato e anche la sessualità è diventata più spinta e per certi versi volgare che per me fa rima con banale.

Questo film non è da meno! I ragazzi sono tuttavia abituati a questo e molto altro, quindi non hanno bisogno di una lezione di sessualità. Di conseguenza, se i vostri figli vanno a vederlo non fate storie. Sarebbe peggio. La nota positiva? La passione di Tessa per i libri e la sua voglia di emergere in ambito lavorativo mediante l’impegno e la perseveranza. C’è comunque da dire che i risultati sul lavoro non si raggiungono con tanta velocità, come si vede nel film, ma questa è un’altra storia su cui stendiamo un velo pietoso!

After 2 recensione

After 2: un cuore in mille pezzi. Trama

Tessa (Josephine Langford) continua ad amare la lettura e, dopo la Laurea, va a lavorare come stagista in un’importante casa editrice. Nella testa e nel cuore ha ancora Harvin (Hero Fiennes Tiffin). I due cominciano a rifrequentarsi e ancora una volta dovranno lottare per stare insieme.

Questo film è il sequel di After che puoi vedere qui, è diretto da Roger Kumble e, come la prima pellicola, è la trasposizione cinematografica della saga di da Anna Todd che ha scritto con Mario Celaya la sceneggiatura di questo secondo lungometraggio. (Maria Ianniciello)

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