‘L’Arminuta’: recensione del prequel di ‘Borgo Sud’

L’Arminuta (Einaudi), il romanzo di Donatella Di Pietrantonio, tocca corde profonde e ancestrali. Siamo in Abruzzo, la voce narrante è di una donna, dall’età indefinita, che racconta di quando da bambina, sulla soglia della pubertà, venne riceduta ai genitori d’origine.

La protagonista, di cui non conosceremo mai il nome (nemmeno in Borgo Sud che è il sequel di questo romanzo), descrive il proprio senso di spaesamento e insieme il suo desiderio di capire perché la madre adottiva l’abbia rispedita dai genitori biologici che sembra non l’abbiano voluta crescere.

L'Arminuta recensione

 L’Arminuta è un libro agevole per lunghezza ma molto complesso per la profondità degli argomenti trattati. Alla base del romanzo c’è il rapporto tra una madre (anzi tra due madri, la biologica e l’adottiva) e una figlia, in uno scontro/incontro che viene reso ancor più ostico dall’incomunicabilità tra mondi diversi.

Come Persefone, L’Arminuta (in abruzzese significa la ‘ritornata’) ritorna dalla madre che l’ha generata più completa e civile ma, a differenza dal mito, la Demetra di questo libro non si batte il petto per aver perso la figlia né si mostra grata o felice per aver ritrovato la sua ‘bambina’. Al contrario, è laconica, indifferente, frustrata e anche arrabbiata.

Per questa madre di sei figli, l’Altra figlia sembra essere un peso di cui liberarsi forse perché vive in un contesto di miseria e ignoranza. La protagonista invece è cresciuta in un ambiente agiato ed è istruita. Infatti, parla correttamente italiano e, quando ritorna nel paese natio, dai suoi familiari, è la più brava della scuola.

Ai suoi consanguinei sente comunque di non appartenere, l’unica persona che si mostra subito accogliente è la piccola Adriana, con la quale la protagonista, nonostante le divergenze caratteriali, crea un legame forte che resisterà alle differenti scelte di vita.

Ma questo romanzo (ha vinto il premio Campiello 2017), nonostante la sua struggente bellezza, sembra essere incompiuto.  E in effetti lo è perché soltanto leggendo Borgo Sud si scoprono dettagli che faranno la differenza nell’evoluzione della storia e nella vita della protagonista. Insomma, la domanda che nasce in me leggendo questo libro è: come si può ritornare a casa senza perdere se stessi? La recensione de L’Arminuta è a cura di Maria Ianniciello

Quest’anno dovrebbe uscire la trasposizione cinematografica de L’Arminuta. Scopri i dettagli nel video.

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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