Non solo CinemaRecensioni di serie tv

Tutto chiede salvezza: trama e recensione della serie di Netflix

Guardando Tutto chiede salvezza (la serie tv di Netflix, in sette episodi, diretta da Francesco Bruni), ho ripensato molto a Ragazze Interrotte, il film del 2009 con un cast di grandi attrici, da Winona Ryder a Angelina Jolie.

Ho riflettuto su quel senso di impotenza, misto alla paura (la malattia mentale spesso spaventa) che provai nel guardare quel lungometraggio che è ambientato negli anni Sessanta del secolo scorso in un ospedale psichiatrico, dove una giovane donna viene ricoverata dalla famiglia borghese e ben pensante per un disturbo di personalità borderline. Un’esperienza del genere cambia davvero la vita, perché apre a tante domande – che forse nel rumore assordante di una società sempre più logorroica, dall’andatura troppo veloce mai cadenzata – non si ha avuto tempo né voglia di farsi. Poi però arrivano i disturbi psichici, e allora bisogna fermarsi, per chiedere e darsi una tregua. Ed è un po’ ciò che accade a Daniele (Federico Cesari), il personaggio principale della serie italiana Tutto chiede salvezza.

Questo ventenne dalla faccia pulita, ma dallo sguardo allucinato e perso, si ritrova suo malgrado in un reparto psichiatrico. Non ne ricorda il motivo. Un medico (Filippo Nigro) dai modi bruschi – sotto i quali si nascondono stanchezza e impossibilità di lasciarsi davvero andare  – gli rivela che dovrà sottoporsi al trattamento sanitario obbligatorio perché ha perso il controllo, dopo aver fatto uso di alcol e sostanze stupefacenti. Piano piano Daniele comincia a ricordare cosa ha fatto mentre figure umane senza tempo gli tengono compagnia. Sono gli altri pazienti che si presentano come apparenti sconfitti della società. Tra questi c’è un professore che lo abitua, con parole nuove e profonde, a osservare la vita con più equilibrio facendogli riscoprire il talento per la poesia.

Daniele è sensibile e, per affrontare il male di vivere, risponde al dolore nell’unica maniera che conosce: si stordisce in modo da sfogare la rabbia per le ingiustizie, che l’eccessivo controllo non gli permette di esprimere in maniera sana e intelligente quando è cosciente.

Tutto chiede salvezza è una serie che ci fa riconsiderare i nostri paradigmi sull’instabilità, sulla mancanza di certezze e sulla perdita di controllo. Apre più di uno spiraglio sulle malattie mentali che, complice anche la pandemia, sono aumentate tra i giovani italiani. Ed è una serie che pone l’essere umano, con le sue fragilità, al centro mostrandoci una giovane umanità in divenire ma estremamente fragile.

La bellezza di questa serie televisiva è tutta nella straordinaria capacità di raccontare senza giudizio l’invisibile, ovvero ciò che non compare in tv né sui social con una delicatezza e un rispetto per il dolore che disarmano. Molto significativi anche i richiami alla fede!

Il soggetto di Tutto chiede salvezza è il romanzo omonimo di Daniele Mencarelli. Nel cast, tra gli altri, attori come Federico Cesari, Ricky Memphis, Carolina Crescentini, Andrea Pennacchi nel ruolo di Mario, il professore, Vincenzo Nemolato nei panni di Madonnina, Vincenzo Crea, nel ruolo di Gianluca, il già citato Filippo Nigro, Raffaella Lebbroni, Bianca Nappi, Flaure BB Kabore, Fotinì Pelusi, Michele La Ginestra, Arianna Mattioli, Lorenza Indovina, il piccolo Carlo Baroni e Alessandro Pacioni. Maria Ianniciello

Trovi il libro qui

Commenti

commenti

Maria Ianniciello

Mi chiamo Maria Ianniciello. Il mio nome intero è però Ianniciello Maria Carmela ma per comodità mi firmo solo Maria. Sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania dal 2007, nell’elenco dei Pubblicisti. Laureata in Lettere (vecchio ordinamento) con il massimo dei voti presso l’Università di Roma Tor Vergata, ho dedicato gli ultimi vent’anni della mia carriera allo studio dei nuovi e dei ‘vecchi’ Media. Nel 2008 ho fondato questo portale dove tuttora mi occupo di analisi del linguaggio cinematografico, televisivo ed editoriale (saggi, libri per bambini e romanzi). Ho lavorato per testate giornalistiche dell’Irpinia e del Sannio, curando anche uffici stampa. Nel 2018 mi sono diplomata in Naturopatia a indirizzo psicosomatico presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, diretto dal professor Raffaele Morelli. Ho conseguito poi il Master in Lettura del Corpo mediante la Psicosomatica nel 2019 con la dottoressa Maria Montalto. La conoscenza della Psicologia (disciplina a cui sto dedicando gran parte delle mie ricerche) mi permette di esaminare i nuovi e i vecchi Media con un approccio integrato e molto innovativo.

Lascia un commento