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Papaleo è un “boss in salotto”. Trailer e recensione del film

Un-boss-in-salotto-Per Luigi Pirandello, ogni individuo «lungo il suo cammino incontrerà solo maschere e pochi volti». Secondo il drammaturgo siciliano, nessuno è autentico. Ciascuno interpreta un ruolo, nella vita come sulla scena. E in effetti noi siamo tutti un po’ attori. Fingiamo, proprio come finge spudoratamente Carmela, che fa chiamarsi Cristina per prendere le distanze da Napoli e dal Sud. Questa donna, che è vittima degli stereotipi territoriali, è la protagonista di “Un boss in salotto”, la commedia diretta da Luca Maniero e uscita nelle sale cinematografiche a Capodanno. Interpretata da Paola Cortellesi, Cristina è una madre e una moglie che, prima di conoscere il marito Michele Coso, si è trasferita a Nord, rinnegando le proprie radici e quindi anche gli aspetti positivi della sua terra, come il senso dell’ospitalità e le leccornie della cucina meridionale. Lei impara il dialetto del posto, acquisendone l’accento, e al contempo decide di tentare la scalata sociale attraverso la carriera del marito Michele (Luca Argentero), ma, quando tutto sta andando secondo i suoi piani, il passato ritorna imperterrito. Come sempre! Il fratello Ciro (Rocco Papaleo), ritenuto dalla Giustizia un criminale pericoloso, va a vivere a casa sua. Ciro è però un personaggio speciale che abbassa le maschere e scopre i volti, sfatando i luoghi comuni, distruggendo tutti gli stereotipi e dimostrando così coerenza e autenticità. «Entra, entra Michele. Siamo una famiglia. Ci vuole intimità», dice Ciro al cognato. Il regista di Benvenuti al Sud e di Benvenuti al Nord porta dunque sul grande schermo la famiglia tradizionale, unica sicurezza in un Paese nevrotico che bada solo alle apparenze, splendidamente rappresentato dalla figura della bionda signora Doriana Manetti (Angela Finocchiaro), una ricca ereditiera acida e perbenista. “Un boss in salotto” è una commedia che diverte proprio perché fa leva sui valori italiani. Il film fa ridere per le situazioni grottesche, che si vengono a creare. Infatti, la mimica facciale e la fisicità degli attori, soprattutto di Papaleo, sono la forza di questa pellicola, oltre al cast che non delude.

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Maria Ianniciello

Mi chiamo Maria Ianniciello. Il mio nome intero è però Ianniciello Maria Carmela ma per comodità mi firmo solo Maria. Sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania dal 2007, nell’elenco dei Pubblicisti. Laureata in Lettere (vecchio ordinamento) con il massimo dei voti presso l’Università di Roma Tor Vergata, ho dedicato gli ultimi vent’anni della mia carriera allo studio dei nuovi e dei ‘vecchi’ Media. Nel 2008 ho fondato questo portale dove tuttora mi occupo di analisi del linguaggio cinematografico, televisivo ed editoriale (saggi, libri per bambini e romanzi). Ho lavorato per testate giornalistiche dell’Irpinia e del Sannio, curando anche uffici stampa. Nel 2018 mi sono diplomata in Naturopatia a indirizzo psicosomatico presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, diretto dal professor Raffaele Morelli. Ho conseguito poi il Master in Lettura del Corpo mediante la Psicosomatica nel 2019 con la dottoressa Maria Montalto. La conoscenza della Psicologia (disciplina a cui sto dedicando gran parte delle mie ricerche) mi permette di esaminare i nuovi e i vecchi Media con un approccio integrato e molto innovativo.

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