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Joe Bell: recensione e trama del film sull’omofobia

Joe Bell è un’intensa e cruenta parabola sul bullismo. Il film, che è uscito nel 2020, è ora visibile su Sky Cinema 2 ma lo poi trovare anche su Now in abbonamento, YouTube, Tim Vision e Google Play Film a noleggio.

Trama di Joe Bell e recensione

La pellicola narra la storia vera di un padre (Mark Wahlberg) e di un figlio adolescente (Reid Miller) che cerca di vivere la propria omosessualità in un piccolo contesto omofobo. E’ tra i banchi della scuola e soprattutto nei bagni della palestra che Jadin viene bullizzato dai suoi compagni a tal punto da suicidarsi dopo aver chiesto l’aiuto dei genitori, i quali si rivolgono alla preside dell’Istituto. Ed è proprio quest’ultima che spegne ogni speranza del ragazzo di essere lasciato in pace prima spingendo i genitori a far cambiare scuola a Jadin e poi dicendogli di convivere con questa situazione perché probabilmente è lui ad essere il problema.

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Nessuno sceglie di essere omosessuale. L’omosessualità – che non è una scelta, né una condizione – è un orientamento sessuale che, anche se minoritario, deve essere concepito proprio come l’etnia. Non si decide di nascere bianchi, asiatici e afroamericani, così come non si sceglie il colore dei capelli, degli occhi, l’altezza, la struttura fisica. E il film ce lo dice molto bene tra le righe. Ad ogni modo, dopo il suicidio del figlio, nel 2013 Joe, spinto dal senso di colpa per non aver fatto abbastanza e dal desiderio di cambiare le cose, si mette in cammino dall’Oregon per raccontare la sua storia all’America.

Considerazioni finali

Joe Bell abbraccia più generi cinematografici, dal road movie, come Into the wild, al dramma mediante molti flash back ben combinati in fase di montaggio che ci permettono di conoscere l’intera vicenda dandole un ordine temporale. La pellicola  – che è diretta da Reinaldo Marcus Green – rialza dunque i riflettori sull’omofobia, così come aveva fatto magistralmente nel 2018 Joel Edgerton nel film di denuncia, Boy Erased – Vite cancellate, che trovate su Netflix e che vi consiglio di vedere. Maria Ianniciello

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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