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Irrational Man: recensione del film di Woody Allen

Irrational Man è un film del 2015 che trovi a noleggio su Tim Vision, Prime Video, Google Play Film, Apple Tv, YouTube, su Chili.

Recensione di Irrational Man

Irrational Man recensione

Il cinema e l’insegnamento: un binomio sempre attuale come dimostra il film Irrational Man di Woody Allen. Ogni docente ha il suo metodo. C’è chi insegna per una missione e sicuramente perché è spinto da nobili ideali, come l’insegnante di The English Teacher (2013), e poi c’è chi decide di fare questo lavoro per ripiego perché non riesce a scrivere la seconda sceneggiatura “capolavoro” della sua vita. Keith Michaels (Hugh Grant) di Professore per amore (2014) per esempio rientra in questa categoria di persone – ma c’è pure chi non trova più uno scopo nella docenza e, quindi, si ubriaca per ottenere quel piacere che non prova durante le ore di lezione.

Alla base dell’insegnamento c’è o almeno ci dovrebbe sempre essere il desiderio di trasmettere un sapere che si tramanda da millenni spingendoci a ragionare e a trovare soluzioni anche grazie a discipline illuminanti e secolari, quali la Filosofia, con l’intento di dare il proprio personale nonché umile contributo per l’evoluzione dell’umanità.

Il personaggio principale di Irrational Man parla di Kant, con precisi riferimenti alla Critica della Ragion Pratica, e cita più volte gli Esistenzialisti. Nel suo nuovo bizzarro film il cineasta americano ancora una volta ci fa riflettere sull’etica e sulla morte con il solito ritmo narrativo, la consueta atmosfera un po’ vintage, sopra le righe, e con quell’eleganza fine che ritroviamo in tutta la sua filmografia.

La pellicola non brilla tuttavia per inventiva almeno non quanto Mach Point (2005) ma del linguaggio di quest’ultimo si nutre fino all’inverosimile, portandoci in ambiti ancora inesplorati e lasciandoci perplessi, forse anche un po’ confusi e certamente pieni di domande, con la certezza che l’omicidio sia sempre irrazionale, anche quando è supportato da un’idea di giustizia che non può però giustificare un gesto così folle e pieno d’insidie perché esso conduce la mente dell’omicida in uno stato di euforia che si nutre del macabro.

Ed è quello che accade ad Abe Lucas (Joaquin Phonix), docente di Filosofia che ormai ha perso qualsiasi stimolo e si lascia vivere, fino a quando – ascoltando in modo fortuito la storia di una donna, alla quale un giudice sta togliendo i figli per affidarli al padre – non trova la motivazione per rialzarsi.

Convincente anche Emma Stone

Accanto all’ottimo Joaquin Phonix una convincente Emma Stone, che svestiti i panni della pittoresca Sophie di Magic in Moonlight (2014) interpreta una “candida” allieva invaghita del professor Lucas.

Le due diverse voci narranti fanno pensare che Jill Pollard (questo il nome della ragazza) simboleggi la coscienza dell’irragionevole docente, corteggiato da Rita Richard (Parker Posey), professoressa frustrata e passionale, disposta a tutto pur di averlo con sé.

Nella pellicola, infatti, le due diverse prospettive e modi di intendere la morale s’intersecano fino a scontrarsi facendoci presagire un finale non proprio lieto. Anche in questo film il regista affronta un tema controverso e rischioso, ovviamente sempre con un substrato di leggerezza, ponendo al centro della pellicola l’essere umano e soprattutto le sue nevrosi, proprio come aveva fatto in Blue Jasmine (2013). Irrational Man non è tuttavia il miglior film di Woody Allen, forse proprio per quel finale da capogiro. Di seguito il trailer del film.

Questo articolo è stato pubblicato il 22 dicembre 2015 alle 18.01 ed è stato aggiornato il 28 luglio 2022 alle 19.10

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Maria Ianniciello

Mi chiamo Maria Ianniciello. Il mio nome intero è però Ianniciello Maria Carmela ma per comodità mi firmo solo Maria. Sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania dal 2007, nell’elenco dei Pubblicisti. Laureata in Lettere (vecchio ordinamento) con il massimo dei voti presso l’Università di Roma Tor Vergata, ho dedicato gli ultimi vent’anni della mia carriera allo studio dei nuovi e dei ‘vecchi’ Media. Nel 2008 ho fondato questo portale dove tuttora mi occupo di analisi del linguaggio cinematografico, televisivo ed editoriale (saggi, libri per bambini e romanzi). Ho lavorato per testate giornalistiche dell’Irpinia e del Sannio, curando anche uffici stampa. Nel 2018 mi sono diplomata in Naturopatia a indirizzo psicosomatico presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, diretto dal professor Raffaele Morelli. Ho conseguito poi il Master in Lettura del Corpo mediante la Psicosomatica nel 2019 con la dottoressa Maria Montalto. La conoscenza della Psicologia (disciplina a cui sto dedicando gran parte delle mie ricerche) mi permette di esaminare i nuovi e i vecchi Media con un approccio integrato e molto innovativo.

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