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Blue Jasmine e le donne di Woody Allen: la recensione

blue-jasmine6Vichy, Cristina, Barcelona, Adriana di Midnight in Paris, Sandra Pransky di Scoop, Nola Rice di Match Point… sono donne molte diverse tra loro, con personalità differenti, eppure c’è un filo piuttosto sottile che le lega: tutte dipendono da un uomo. Le donne di Woody Allen sono affascinanti, colte e nevrotiche, spesso pragmatiche, ogni tanto sognatrici: Jasmine – protagonista del film Blue Jasmine e ultimo personaggio creato dal celebre regista – è un po’ la sintesi di tutto questo. Interpretata da Cate Blanchett, che riesce a essere ironica, elegante e folle allo stesso tempo, Jasmine è una donna contraddittoria ed egoista, la quale per carattere e stile differisce dalla sorella adottiva Ginger (Sally Hawkins), rimasta nella working class americana. Ginger potrebbe essere l’alter ego di Jasmine, cioè quella parte della sua vita che rinnega con tutte le sue forze. La donna, che si è sposata con un ricco uomo d’affari, mostra, infatti, ostilità verso l’umile sorella, disapprovando gli uomini che frequenta e il suo stile di vita. Ma, quando il marito viene arrestato per truffa, Jasmine si reca a San Francisco da Ginger perché caduta in disgrazia. Qui tenta di costruirsi una posizione sociale, senza rinunciare alle sue vecchie certezze e senza considerare quel periodo difficile come un’occasione di crescita introspettiva. La protagonista di Blue Jasmine non sa essere autonoma, soffre di attacchi di panico e, in preda alla follia, parla da sola, per strada, a volte con sconosciuti. Il nuovo film di Woody Allen, uscito nelle sale cinematografiche italiane il 5 dicembre, è una commedia dal retrogusto agrodolce, con toni drammatici e momenti di forte schizofrenia. Blue Jasmine è una pellicola ben riuscita, forse tra le migliori di Allen che ha avuto anche il merito di scegliere un’attrice del calibro di Cate Blanchett, che sa mettersi alla prova, sempre. A differenza del personaggio interpretato.

m.i.

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Maria Ianniciello

Mi chiamo Maria Ianniciello. Il mio nome intero è però Ianniciello Maria Carmela ma per comodità mi firmo solo Maria. Sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania dal 2007, nell’elenco dei Pubblicisti. Laureata in Lettere (vecchio ordinamento) con il massimo dei voti presso l’Università di Roma Tor Vergata, ho dedicato gli ultimi vent’anni della mia carriera allo studio dei nuovi e dei ‘vecchi’ Media. Nel 2008 ho fondato questo portale dove tuttora mi occupo di analisi del linguaggio cinematografico, televisivo ed editoriale (saggi, libri per bambini e romanzi). Ho lavorato per testate giornalistiche dell’Irpinia e del Sannio, curando anche uffici stampa. Nel 2018 mi sono diplomata in Naturopatia a indirizzo psicosomatico presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, diretto dal professor Raffaele Morelli. Ho conseguito poi il Master in Lettura del Corpo mediante la Psicosomatica nel 2019 con la dottoressa Maria Montalto. La conoscenza della Psicologia (disciplina a cui sto dedicando gran parte delle mie ricerche) mi permette di esaminare i nuovi e i vecchi Media con un approccio integrato e molto innovativo.

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