‘Corro da te’: ecco il remake della commedia francese ‘Tout le Monde Debout’

Riccardo Milani torna a indagare sui rapporti di coppia nel film Corro da te che è il remake italiano della commedia francese Tout le Monde Debout.

Recensione del remake Corro da te

Il regista della serie cinematografica Come un gatto in tangenziale e di Mamma o papà? si affida per il ruolo di protagonista a Pierfrancesco Favino che è il mattatore in un film divertente che però lascia spazio a più spunti di riflessione sulla possibilità di cambiare rotta ad un certo punto della propria vita uscendo dal conformismo, dalla mediocrità, dalle bugie che ci diciamo su noi stessi.  

L’Amore diventa qui occasione per redimersi, per andare incontro all’altro e per mettere al servizio della società (in questo caso dei diversamente abili) le proprie risorse, affinché chi ha ricevuto di più semini meglio. Corro da te è insomma una metafora della vita.

Trama di Corro da te

Il protagonista si chiama Gianni, ha una vita agiata, è un imprenditore di successo, ha un’assistente sui generis (Vanessa Scalera) ed è un latin lover da strapazzo. Un giorno a casa della defunta madre (per la quale non ha versato nemmeno una lacrima) incontra Alessia (Pilar Fogliati) che le presenta durante un bizzarro pranzo di famiglia, con tanto di nonna (Piera Degli Espositi) e parenti, la sorella disabile Chiara (Miriam Leone).

Gianni per conquistare Alessia, che assiste proprio i diversamente abili, si è finto paraplegico e quindi continua la sua recita anche con Chiara che, a causa di un incidente automobilistico, ha perso davvero l’uso delle gambe.

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Favino e la metamorfosi di Gianni

Pierfrancesco Favino è un caratterista che conferisce al suo personaggio appeal e credibilità facendogli compiere una sorta di metamorfosi che ci conquista. Ed è questo il bello di Corro da te che è una commedia sentimentale non melliflua.

Chiara dal canto suo è un personaggio evoluto che non impietosisce né Gianni e né tantomeno gli spettatori. Chiara si è costruita una vita, sa quello che vuole, e nonostante abbia perso l’uso delle gambe non si è chiusa in un esasperante cinismo. Forse un po’ di rabbia in più avrebbe reso questo personaggio femminile più credibile, anche se credo che Chiara abbia già compiuto il suo percorso evolutivo metabolizzando quanto le è accaduto. Chi è chiamato a trasformarsi, lasciando andare il cinismo, è invece Gianni. Insomma, vale davvero la pena guardare questo film! Lo trovi adesso su Prime Video. Clicca qui per vederlo.

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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