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Famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse: recensione del film francese

Famiglia all’improvviso – Istruzione non incluse è il titolo di un film francese che è uscito al Cinema nel 2016. Adesso lo si trova in streaming in noleggio e in abbonamento su Amazon Prime Video, YouTube, e Apple Tv. Di tanto in tanto va in onda sui canali del digitale terrestre e del satellitare.

Famiglia all’improvviso: recensione

Famiglia all’improvviso – Istruzioni non include mi ricorda un’altra pellicola girata per la TV e ambientata negli Stati Uniti. Il protagonista è interpretato da Brian Austin Green, meglio noto al grande pubblico come il David Silver della serie cult degli anni Novanta, Beverly Hills 90210. Pochi se ne ricordano ma il film s’intitola Ragazzo Padre ed è un lungometraggio leggero e non pretenzioso che le reti televisive mandarono in onda dal 1997 in poi. Il Cinema in quegli anni cominciava a riflettere seriamente sulla figura paterna uscendo dai luoghi comuni per raccontare una storia alternativa.

Il personaggio principale è  un ragazzo che nel pieno della sua gioventù si ritrova a dover crescere un bambino – concepito in una notte di follia -, perché la madre non se la sentiva di allevarlo.

Famiglia all’improvviso

Famiglia all’improvviso riporta sul grande schermo questa tematica però in modo diverso, sicuramente più convincente, rispetto a com’era stato fatto in Ragazzo Padre. E vediamo perché.

Un film gradevole dai risvolti drammatici…

La macchina da presa di Hugo Gélin si sposta con agilità dalle coste francesi a una Londra piovosa e cupa ma cosmopolita dove le opportunità non mancano per Samuel. Il personaggio principale è un ragazzo che diventa adulto grazie a una figlia piombata all’improvviso in un’esistenza vissuta con fin troppa leggerezza.

Ma Samuel non rinuncia ai suoi modi di eterno Piter Pan e alleva Gloria (questo il nome della bambina) stimolando continuamente la sua fantasia per rendere la vita della piccola quanto più serena possibile. Ogni momento della giornata è un gioco, attraverso il quale la bambina familiarizza con le proprie emozioni.

Famiglia all’improvviso

Famiglia all’improvviso mi piace proprio per questo aspetto. Il regista fa entrare lo spettatore nel mondo di Samuel che ha costruito con Gloria un rapporto esclusivo.

Si usano campi medi e lunghi per definire la prospettiva dei personaggi principali che non è ristretta, chiusa, né omologata. Le sfumature della pellicola sono accese, perché tutto è possibile se si ha l’audacia di accostarci al mondo dei più piccoli senza giudizi né paradigmi socio-culturali.

E, quando la madre di Gloria reclama i suoi diritti  (si riaffronta il tema della genitorialità come si fa per esempio in Kramer contro Kramer), Samuel non si dà per vinto, perché quella bambina è stata del resto la sua salvezza.

Gélin guarda, dunque, al grande Cinema internazionale (come ha ammesso egli stesso) e da quest’ultimo trae ispirazione, ma non si fa condizionare troppo. Gira così un film che ci interisce strappandoci una lacrima in quel finale inaspettato!

Un plauso va all’attore protagonista, Omar Sy, alla piccola Gloria Coston e ad Antoine Bertrand nel ruolo dell’amico di Samuel e produttore gay. Maria Ianniciello

Questa recensione è stata scritta nel 2016 ed è stata aggiornata il 23 giugno 2022, ore 10.48

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Maria Ianniciello

Mi chiamo Maria Ianniciello. Il mio nome intero è però Ianniciello Maria Carmela ma per comodità mi firmo solo Maria. Sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania dal 2007, nell’elenco dei Pubblicisti. Laureata in Lettere (vecchio ordinamento) con il massimo dei voti presso l’Università di Roma Tor Vergata, ho dedicato gli ultimi vent’anni della mia carriera allo studio dei nuovi e dei ‘vecchi’ Media. Nel 2008 ho fondato questo portale dove tuttora mi occupo di analisi del linguaggio cinematografico, televisivo ed editoriale (saggi, libri per bambini e romanzi). Ho lavorato per testate giornalistiche dell’Irpinia e del Sannio, curando anche uffici stampa. Nel 2018 mi sono diplomata in Naturopatia a indirizzo psicosomatico presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, diretto dal professor Raffaele Morelli. Ho conseguito poi il Master in Lettura del Corpo mediante la Psicosomatica nel 2019 con la dottoressa Maria Montalto. La conoscenza della Psicologia (disciplina a cui sto dedicando gran parte delle mie ricerche) mi permette di esaminare i nuovi e i vecchi Media con un approccio integrato e molto innovativo.

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