A casa tutti bene: recensione e trama del film di Gabriele Muccino


A casa tutti bene è l’undicesimo film da regista di Gabriele Muccino, il settimo da sceneggiatore. Uscito al cinema nel 2018, il lungometraggio ha ispirato la serie televisiva reboot che è stata trasmessa da dicembre 2021 a gennaio 2022 da Sky.

Il film riflette sui valori della famiglia e sull’impossibilità dei membri di un grande nucleo familiare di esprimere completamente loro stessi. Figli, fratelli, nipoti e cugini, infatti, si ritrovano su un’isola per festeggiare le nozze d’oro di Alba (Stefania Sandrelli) e Pietro (Ivano Marescotti).

L’isola fa quindi da spartiacque tra ciò che si è lasciati alle spalle e ciò che si vorrebbe creare, una vita magari idilliaca. L’intento è quello di proteggere dalle cattive tentazioni un rapporto che dura da cinquant’anni, celebrato con una festa ufficiale in chiesa.

A casa tutti bene Rai 1

A casa tutti bene: trama del film

Ci sono tante personalità in A casa tutti bene e tanti simboli. L’amore adolescenziale rievoca la tenerezza e la semplicità de L’ultimo bacio.

Non per niente Gabriele Muccino affida a Stefano Accorsi (protagonista anche del film appena citato) il ruolo del figlio girovago e un po’ maledetto, con un divorzio alle spalle e una vita sentimentale incompiuta, ricordando i vecchi tempi e ciò che non può essere riportato più in vita.

I personaggi di A casa tutti bene sembrano essere dominati da una certa incompiutezza, come se vivessero tra coloro che sono sospesi. Come se fossero in balia di ardenti passioni e una razionalità imperante che induce all’appiattimento e al bisogno di omologarsi per sentirsi accettati o meglio per paura di essere abbandonati.

L’Alzheimer di Sandro (Massimo Ghini) forse è l’unica cosa autentica in questa famiglia che esplode all’improvviso dopo che proprio Sandro, in preda al delirio di un terremoto inesistente, porta una scossa svelando gli altarini.

Un mare agitato come gli animi dei protagonisti…

Il mare si agita come gli animi dei protagonisti, in preda a un’acuta follia che li scuote da dentro, nel profondo. Dopo la festa, il traghetto non parte a causa del mal tempo e tutti gli invitati sono costretti a rimanere sull’isola con le loro emozioni, le parole mai dette, i fantasmi del passato.

Ginevra (Carolina Crescentini) è gelosa del marito Carlo (Pierfranceso Favino), che rivede l’ex moglie Elettra (Valeria Solarino) proprio in occasione delle Nozze d’oro dei suoi genitori.

L’esasperazione di questa donna è la stessa di Sara (Sabrina Impacciatore) che invece tiene tutto dentro, mentre una nuova vita sta per nascere: è nel ventre di Luana (Giulia Michelini), una donna semplice senza peli sulla lingua che mette fine (forse) alle ipocrisie.

A casa tutti bene trama
Quando la tavola acquieta…

A casa tutti bene ci fa riflettere senza annoiarci sulle dinamiche familiari, con un simbolismo che mi ha coinvolta.

Muccino preferisce uscire dal pregiudizio che a tavola si litiga per forza, perché in questo film il cibo e il buon vino acquietano, mentre il vento che soffia dal mare e i vicoli dell’isola fanno impazzire i personaggi.

Il regista torna quindi alle radici, uscendo dal cliché, con un film che mi ha convinta ed un ottimo cast. La sensazione ultima è stata quella di voler saperne di più sul destino dei protagonisti di questa pellicola che potrebbe, chissà, anche avere un seguito. Maria Ianniciello

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