Persuasione, il film di Netflix? Dimenticatevi del romanzo!

Persuasione: recensione del film

Ho visto il film ‘Persuasione’ dopo diversi giorni dal lancio su Netflix. Avevo letto diversi articoli sulla pellicola e molte recensioni erano negative. Ad ogni modo ho voluto dare una chance al lungometraggio che mi è sembrato da subito gradevole e ben fatto anche grazie all’ottima interpretazione di Dakota Johnson che riesce a conferire malizia e insieme dolcezza alla protagonista.

Eppure, se paragonato al romanzo dal quale è tratto, il film perde di intensità e pathos. Si tratta di una pellicola sentimentale che strizza molto l’occhio ai romance di ultima generazione.  A dirla tutta i personaggi, rispetto al romanzo omonimo Jane Austen, sono nella pellicola poco strutturali e delineati. Anche Anne Elliot perde appeal se paragonata all’eroina del libro. Acume ed intelligenza trapelano poco.

Purtroppo, nel tentativo di creare un prodotto equilibrato nel messaggio e non sorpassato nei valori, gli sceneggiatori Ronald Bass e Alice Victoria Winslow non sono riusciti a trasferire sullo schermo l’essenza di un soggetto senza tempo che dà ad Anne un’identità forte, facendola emergere come mente pensante e quindi con una personalità ben definita.

Persuasione recensione film trama

Trama del film (e del libro)

La protagonista si è fatta persuadere dalla migliore amica della defunta madre a non sposare l’amore della sua vita, ovvero il capitano Frederick Wentworth (nel film ha il volto di Cosmo Jarvis). Ma, quando quest’ultimo torna dopo molti anni arricchito e cresciuto nello spirito, Anne capisce che ha commesso un grosso errore. La differenza sostanziale tra il film e il romanzo è proprio nell’assenza di coralità. Gli altri membri della famiglia Elliot nella pellicola sono macchiettistici e privi di quell’ironia che nel romanzo li rende unici.

Qui trovate il romanzo

Il film tuttavia eccelle per la fotografia: ampie panoramiche danno la sensazione di una larghezza di vedute tipica di Jane Austen che, nonostante vivesse nel suo piccolo mondo antico, riuscì nella prima metà dell’Ottocento ad essere una voce davvero fuori dal coro. Infatti, i suoi personaggi femminile, pur ambendo al matrimonio, si evolvono non come oggetti bensì come individue a sé! La terza versione cinematografica di ‘Persuasione’ è comunque un romance gradevole e inclusivo.

Diretto da Carrie Cracknell va visto senza grosse pretese e soprattutto dimenticati dell’ultimo romanzo di Jane Austen (il libro uscì postumo, nel 1818), di cui il nuovo film è solo una insufficiente caricatura.

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