BERSANI: LE REGOLE PRIMA DEL CONSENSO

A due giorni dalle primarie del centrosinistra, si è scatenata un’accesa polemica sul mancato rispetto di alcune regole in campagna elettorale. A scatenare la querelle è stato un esposto, presentato da Bersani e dagli altri tre candidati, nei confronti di Matteo Renzi, accusato di aver acquistato alcune pagine pubblicitarie per spronare i cittadini ad andare a votare domenica quando ci sarà il ballottaggio tra il sindaco di Firenze e il segretario del PD.

Renzi ha definito quanto gli sta accadendo in queste ore «una vera e propria accusa bulgara». Pier Luigi Bersani oggi su Repubblica.it ha risposto, senza mezzi termini, a un lettore che, riferendosi all’episodio di Matteo Renzi, lo accusava di voler mantenere “la poltrona”: «Le regole non si cambiano in corso d’opera. Potevo essere, senza le elezioni, il candidato del PD. Ho forse paura della partecipazione? No, io voglio che si capisca che le regole vengono prima del consenso e non viceversa».

Ma il segretario del PD oggi ha anche discusso dell’Ilva: «Dobbiamo creare ordine nell’intricato meccanismo delle autorizzazioni da concedere alle industrie; inoltre bisogna intervenire, organizzando un tavolo tecnico, su tutto il versante siderurgico». E sui dati diffusi dall’Istat sulla disoccupazione Bersani ha aggiunto: «E’ necessario dare uno sprint all’economia; bisogna chiedersi se siamo in recessione oppure se è solo un momento e possiamo riprenderci. Oltre alla strategia del rigore messa in atto dal Governo Monti, ci vorrebbe altro. A livello europeo ci sono ormai studi dettagliati sulla possibilità di mettere in comune una parte della gestione del reddito, senza svantaggio per nessuno. Questo ci alleggerirebbe. Poi, per quanto riguarda la politica interna si potrebbe fare un po’ di credito alle piccole imprese e aiutare i comuni sulle opere pubbliche».

Commenti

commenti

Lascia un commento

Torna in alto