
Christian De Sica a Teatro con Cinecittà, la recensione

Canta, balla, recita e soprattutto si diverte Christian De Sica in tour con il suo terzo musical, questa volta dedicato a “Cinecittà” e diretto da Gianpiero Solari, con coreografie di Franco Miseria. Anche al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino, il rapporto con il pubblico è carnale; il suo cuore batte per la platea dall’inizio alla fine, quando per un bis richiesto ritorna sul palco, per proporre un altro pezzo, forse l’ultimo per questa sera, in attesa di un’altra straordinaria performance. Il pubblico applaude, ammaliato, e forse anche stupito da un De Sica inedito in quest’omaggio agli “studios”, dove tutto ebbe inizio per lui, per la sua famiglia, per il Cinema italiano. Un’avventura cominciata durante il Fascismo e portata avanti nel secondo dopoguerra, quando i padri del Neorealismo, in primis Roberto Rossellini e Vittorio De Sica, vollero raccontare l’Italia, in particolare Roma, attraverso la cinepresa. Loro mostrarono al mondo una Nazione devastata dal conflitto, che aveva portato miseria e disperazione, le quali però diedero la spinta necessaria per ricostruire e migliore ciò che era stato distrutto dalle bombe. Sul palco con De Sica anche l’Orchestra, diretta dal maestro Marco Tiso, e gli attori Daniela Terreri, Daniele Antonini e Alessio Schiavo.
Il comico romano, con il suo smoking nero, parla di suo padre Vittorio, raccontando aneddoti e curiosità che coinvolgono la platea, alternando canto, recitazione e ballo. Ricorda poi la madre, María Mercader, anche lei attrice ma di origini spagnole. Accenna a Cesare Zavattini, Federico Fellini, Totò e ripercorre gli anni trascorsi con Alberto Sordi, senza dimenticare le star americane che hanno affollato il caffè di Cinecittà. Un’epoca d’oro per la “Fabbrica dei Sogni”. Parla poi delle comparse, dei provini di ieri e di oggi, e degli operai, dai macchinisti ai meccanici, passando per i truccatori, che hanno reso possibile così tanta gloria e magnificenza. Nostalgia e ricordi di un passato illustre diventano il filo conduttore di questo spettacolo che rende omaggio a un luogo celebre nel mondo quanto la pizza e gli spaghetti. Un posto che si è trasformato nel corso degli anni, adattandosi ai tempi. Un patrimonio che solo noi italiani possiamo salvare. Ma, per farlo, abbiamo bisogno di conoscere quel che è stato, conservando la nostra Storia. Questo il messaggio di De Sica. Questa la missione del musical “Cinecittà”.
Per le date del tour: http://www.christiandesicaonline.com/teatro/cinecitta.php
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Maria Ianniciello
Mi chiamo Maria Ianniciello (o meglio Maria Carmela Ianniciello). Carmela spesso lo perdo per strada. Ho una laurea in Lettere e sono giornalista dal 2007 (sono iscritta nell'elenco dei pubblicisti). Dopo una lunga gavetta giornalistica in televisioni e giornali irpini sia online che affline, curo dal 2008 il portale www.culturaeculture.it, da me fondato. In Cultura & Culture dal 2012 al 2018 ho coordinato redattori da ogni angolo d'Italia e mi sono occupata di cinema, libri, lifesyle, attulità e benessere. E` stata una grande esprienza umana e professionale. Poi una piccola pausa e la ripresa delle pubblicazioni il 19 agosto 2019. A gennaio 2016 mi sono iscritta alla Scuola di Naturopatia dell'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica diplomandomi nel dicembre 2018. Da aprile a giugno ho frequentato il Master in Psicosomatica sempre presso l'Istituto Riza. Nel frattempo ho avuto un bambino di nome Emanuele. Sono sposata con Carmine e amo la mia famiglia per la quale farei follie. Come farei follie per questo lavoro (il giornalismo intendo) che adoro. La Scuola di Naturopatia mi ha permesso di ritrovare me stessa, i miei tempi, la mia vita. Mi ha fatto scoprire il dono della maternità e della femminilità. Oggi sono una persona più completa e più equilibrata. Ma sempre in costante evoluzione. Oggi mi dedico come giornalista ai libri e al cinema in Cultura & Culture e sul mio canale YouTube (Marica Movie and Books). Curo la rubrica Bimbi al cinema sul blog Ricomincio da quattro di Adriana Fusè.