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Ghost, ecco perché il film continua a piacere. Recensione

Ghost: dove vederlo e recensione del film

Ghost è un film del 1990. Lo puoi vedere su Prime Video, Mediaset infinity, YouTube, Google Play, Tim Vision. Il film-capolavoro della Settima Arte mondiale, a 33 anni dall’uscita nelle sale cinematografiche, emoziona ancora. La pellicola inaugurò un altro decennio di grandi film d’amore che, passando dalle tonalità della commedia alle sfumature del dramma, ampliarono un filone cinematografico tra più amati. Pellicole come Pretty Woman (1990), Insonnia d’amore (1993), I ponti di Madison County (1995), Romeo e Giulietta (1996), Qualcosa è cambiato (1997), Titanic (1997), Shakespeare in Love (1998), Notting Hill (1999) costruirono pezzo per pezzo il futuro del Cinema sentimentale. Tutto quello che c’è stato dopo è solo un remix di ciò che è stato proiettato sino alla fine degli anni Novanta.

Ecco perché non puoi perderlo

Ghost, con il suo velo di mistero, strizzando l’occhio all’Horror-Thriller (ricordo che degli anni Novanta è anche Il sesto senso), racconta una coinvolgente storia d’amore che oltrepassa la morte. La sceneggiatura di Bruce Joel Rubin è superba. Il regista Jerry Zucker è capace di mantenere alta l’attenzione, senza sfociare nel melodrammatico, perché smorza la tensione con risvolti comici dati proprio dall’immortale personaggio della sensitiva e medium Oda Mae Brown (Whoopi Goldberg per la sua magistrale interpretazione vinse l’Oscar).

La macchina da presa si insinua nella vita di Sam Wheat (Patrick Swayze) e Molly Jensen (Demi Moore) che si amano alla follia. Lei è una scultrice, lui lavora in banca. Un giorno Sam si accorge che c’è qualcosa di anomalo nei conti bancari e ne parla con il collega nonché migliore amico Carl (Tony Goldwyn). Sam e Molly una sera vanno a vedere a teatro il Macbeth di Williams Shakespeare, una tragedia guarda caso di fantasmi e lotte per il potere. Usciti dal teatro mentre camminano per strada, i due vengono aggrediti. Sam cerca di acciuffare il malvivente ma quando si gira stenta a credere ai suoi occhi: Molly piange sul suo corpo esamine.

Non ci sarà nessuna persona in coma né in stato vegetativo come per esempio accade in Se solo fosse vero (2005) perché Sam è morto e il corpo che vediamo è solo l’immagine immateriale del suo fantasma che si aggira per le strade di New York confrontandosi e scontrandosi con buone e cattive anime anche negli angoli bui della metropolitana. Sam avrà in realtà una missione da compiere. Mentre Molly dovrà rafforzarsi proprio grazie al dolore e alla sfida che le si presenterà. Ghost è, dunque, un film molto commovente e potente per il plot perché – attraverso il dolore del lutto – rende possibile l’impossibile.  Maria Ianniciello

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Maria Ianniciello

Mi chiamo Maria Ianniciello. Il mio nome intero è però Ianniciello Maria Carmela ma per comodità mi firmo solo Maria. Sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania dal 2007, nell’elenco dei Pubblicisti. Laureata in Lettere (vecchio ordinamento) con il massimo dei voti presso l’Università di Roma Tor Vergata, ho dedicato gli ultimi vent’anni della mia carriera allo studio dei nuovi e dei ‘vecchi’ Media. Nel 2008 ho fondato questo portale dove tuttora mi occupo di analisi del linguaggio cinematografico, televisivo ed editoriale (saggi, libri per bambini e romanzi). Ho lavorato per testate giornalistiche dell’Irpinia e del Sannio, curando anche uffici stampa. Nel 2018 mi sono diplomata in Naturopatia a indirizzo psicosomatico presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, diretto dal professor Raffaele Morelli. Ho conseguito poi il Master in Lettura del Corpo mediante la Psicosomatica nel 2019 con la dottoressa Maria Montalto. La conoscenza della Psicologia (disciplina a cui sto dedicando gran parte delle mie ricerche) mi permette di esaminare i nuovi e i vecchi Media con un approccio integrato e molto innovativo.

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