A VENEZIA IL CASO ENGLARO

Marco Bellocchio (Foto it.wikipedia.org)

Nel film di Marco Bellocchio (nella foto) “La Bella Addormentata”, proiettato oggi alla 69. Mostra di Venezia, tre storie si intrecciano per raccontare, anche senza alcun riferimento specifico, la vicenda di Eluana Englaro che nel settembre 2009 alimentò il dibattito, spaccando l’opinione pubblica in due. Uliano Beffardi, interpretato da Tony Servillo, vive un profondo dissidio tra il voler e il dover fare: non sa se seguire le regole del suo partito o assecondare la propria coscienza.

Questo dualismo psicologico nella mente del senatore si acuisce anche a causa della figlia, attivista religiosa che durante uno dei  suoi pellegrinaggi davanti alla clinica conosce Michele Riondino che accompagna il fratello, il quale segue lo schieramento opposto. Contemporaneamente un medico, Piergiorgio Bellocchio, scosso dal cinismo dei colleghi che sono contrari all’eutanasia senza accorgersi di altri drammi di vita, attraversa una crisi esistenziale. Come quella di  Isabelle Huppert, un’attrice che si è ritirata dalle scene per vegliare la figlia in coma, trascurando così il secondogenito. Storie di vita, dunque, che entrano in simbiosi con il grande tema sociale dell’eutanasia.

«Sono stato coinvolto, quasi aggredito da quello che sentivo e così ho immaginato storie e personaggi. Il tempo però è stato di aiuto, perché dopo qualche anno abbiamo scritto la sceneggiatura. Le cose sono venute da sé. Il film svela quello che penso sull’argomento. Io sono un regista che lavora con gli attori, che hanno un ruolo predominante nel rendere compiute le mie immagini», ha dichiarato il regista oggi pomeriggio in conferenza stampa a Venezia, riferendosi anche al “Caso Englaro” e aggiungendo poi che «si tratta di una pellicola piuttosto semplice e ideale, dove non ci sono compiacimenti ideologici».

Per info su tutto il programma di oggi

http://www.labiennale.org/it/cinema/mostra-69/calendario/5set.html?back=true

M.I. 

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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