Raffaella Cerullo vista da Marina Pierri nel libro ‘Lila’

Tra i personaggi meglio strutturati del nuovo millennio c’è sicuramente Raffaella Cerullo, detta Lila, la coprotagonista dei quattro romanzi di Elena Ferrante, che sono diventati il soggetto di una serie televisiva di successo. La narratologa Marina Pierri, partendo proprio dal suo saggio Eroine, edizioni Tlon, esamina Raffaella Cerullo con una lente che unisce la psicologia del profondo e la teoria femminista. E lo fa in nuovo libro che si intitola ‘Lila’ (Giulio Perrone editore).

Il volume si presenta come un saggio breve ma molto incisivo che completa e definisce meglio la tesi su Raffaella Cerullo esposta da Pierri in un capitolo del suo libro precedente. Ovviamente ‘Lila’ di Marina Pierri è indirizzato ai lettori e alle lettrici di Elena Ferrante, ovvero a chi conosce bene la storia di Raffaella Cerullo e dell’Io narrante dei romanzi, ovvero Elena Greco.

Lila di Marina Pierri: recensione

Chi è Raffaella Cerullo? Che cosa rappresenta per l’inconscio collettivo ed individuale femminile? E soprattutto cosa ci insegna e ci può insegnare questo personaggio così scivoloso e conturbante che, per spaccare gli argini, deve sparire? Marina Pierri risponde a queste domande partendo anche da sé stessa e da un pezzo della sua storia personale. “Lila mi è entrata dentro e forse serve un esorcismo. Questo libro è il mio esorcismo”, scrive Pierri.

 Con uno stile incisivo ed avvolgente la narratologa ed ex giornalista, espone la sua teoria su Lila, facendosi lei stessa travolgere e coinvolgere dalla storia ma con una promessa: “Non farò la stessa scelta di Lila, nelle pagine che stai per leggere non sparirò”. E infatti Marina non si eclissa, resta presente a sé stessa, anche perché – ci dice- “non si può leggere e guardare L’amica geniale in una maniera che non sia in sé stesse”. Per la verità L’amica geniale, “nasce già intrecciata ai nostri vissuti di donne, di persone, di fruitrici, di autrici, di madri, di non madri, di corpi, qualunque corpo abbiamo”.

Raffaella Cerullo Lila

Lila, l’ombra di Elena?

Per Marina Pierri, tramite i quattro romanzi e la trasposizione televisiva ma soprattutto attraverso Lila, guardiamo nel pozzo del sé profondo e terrorizzante in cui peschiamo per compiere le nostre scelte quotidiane, quelle grandi e quelle piccole, e sappiamo non con il cervello ma con la pancia che questa storia ci appartiene. Per Marina Pierri, Elena sarebbe la guida mentre Lila l’ombra. Ovvero sarebbero l’una il doppio dell’altra. L’ombra sparisce nel momento in cui la coscienza la vede, la sente propria? L’amicizia non è dopotutto uno specchio? L’amica o l’amico è la nostra ombra? Lila è l’ombra di Elena?

Secondo Marina Pierri, Lila è l’eroina ombra. “In lei i dodici archetipi del viaggio eroico mutano valore ogni singola volta e ogni singola occorrenza”. La narratologa, quindi, nel suo nuovo libro ripercorre brevemente il viaggio dell’eroina ombra Lila. Dunque, se non si è letto il saggio precedente ed ascoltato Soglie, il podcast della narratologa su Storytel, il nuovo volume di Marina Pierri sarà difficile da comprendere perché come sottolinea l’autrice stessa parte tutto da lì, da Eroine e poi da Soglie. Trovi il libro qui. Maria Ianniciello

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