GLI IRRESPONSABILI

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Siamo tutti molto bravi a commentare, giudicare e accusare, quando poi c’è da trovare la soluzione di un problema andiamo in affanno. Basta guardare e soprattutto ascoltare le trasmissioni televisive di approfondimento giornalistico per rendersene conto, dove i “papaveri” della politica si accusano l’un l’altro: la responsabilità è sempre dello schieramento opposto, mai del proprio. Così nella politica, così nella vita privata.

Sul nuovo numero di Buone Notizie è stata pubblicata un’interessante intervista a Piero Angela. Le sue trasmissioni sono note a tutti, anche a chi non cerca nel sapere la spiegazione dell’esistenza ma si limita a sopravvivere accusando delle proprie “sfortune” Tizio, Caio e Sempronio. Come se il concetto di sfortuna avesse un senso e soprattutto una logica scientifica.

Piero Angela afferma che «vede un problema e cerca la soluzione». «Nella scienza è così, pochi in questa società si prendono reali responsabilità e anzi – precisa il giornalista – c’è la tendenza a delegare i problemi. Denunciare ciò che non va è corretto, ma alla denuncia dovrebbero fare seguito le proposte sul fare». E proprio oggi il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, ha insistito su questo concetto: «Mai avuta una proposta costruttiva per la città», ha dichiarato.

In Italia si preferisce distruggere anziché edificare. Tuttavia bisogna soffermarsi non su chi abbatte bensì su chi costruisce, prendendo a esempio coloro che non hanno avuto il timore di rischiare e si sono messi in discussione, scendendo in campo. Perché è fin troppo facile e comodo stare dietro le quinte, puntando il dito…

Quindi, siate costruttori e non distruttori. Armatevi di buona volontà, cercando di migliorare il vostro micromondo, perché – come sosteneva Ford – avere un’idea è una buona cosa ma è meglio sapere come portarla avanti. E non abbiate paura del fallimento perché esso è la linfa del successo, lo aveva capito bene Pablo Picasso che un giorno disse: «Cerco sempre di fare ciò che non sono capace di fare, per imparare come farlo».

Maria Ianniciello

 

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