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Tutta un’altra vita, Brignano: anchorman tassinaro. Recensione

Tutta un’altra vita è uno dei migliori film di Enrico Brignano che in questa pellicola, pur non abbandonando il suo stile da anchorman, interpreta un personaggio cinico ma non disilluso, onesto ma non troppo, sicuramente annoiato di indossare sempre gli stessi panni. E ci conduce in modo bizzarro nella quotidianità dei tassisti romani, spesso criticati per le tariffe costose e per le maniere brusche.

Tutta un'altra vita Brignano

Tutta un’altra vita: il Gianni di Brignano e la commedia all’italiana

Gianni (Enrico Brignano) di Tutta un’altra vita è un tassista molto diverso dal Pietro di Alberto Sordi. Gli anni Ottanta sono ormai un lontano ricordo e la classe media si è impoverita tanto che il personaggio di Brignano tenta il colpo di fortuna tra una sosta e l’altra, con il gratta e vinci o il Lotto, e si disinteressa delle storie che la clientela gli propone perché il suo unico obiettivo è cambiare vita. Totalmente.

Il tassista di Brignano fatica a trovare il proprio spazio. Ha una moglie (Paola Minaccioni) e dei figli che sembrano usciti da una commedia degli anni Sessanta, quando una avvenente Sophia Loren nei panni di Adelina Sbaratti (in quel film capolavoro di Vittorio De Sica che è Ieri, oggi, domani) per non finire in carcere ricorre alla maternità mettendo in crisi l’avvenente marito (interpretato da Marcello Mastroianni).

Tutta un'altra vita Brignano

Tutta un’altra vita è un omaggio alla commedia all’italiana che si è sempre retta sull’arte dell’arrangiarsi, del proferir menzogne e sull’impossibilità di raccontare una fin troppo dura verità.

Gianni è rude, poco paterno, a tratti egoista ma sicuramente non del tutto insensibile. La corsa ai soldi e l’idea che l’apparire sia più importante dell’essere conducono questo personaggio nella villa di una coppia di miliardari che distrattamente ha lasciato le chiavi di casa nel taxi. Gianni sa che i coniugi sono partiti per le Maldive e quindi entra furtivamente in una dimensione da sogno. In questo mondo fatato e sicuramente di cartapesta incontra Lola (Ilaria Spada), di cui si innamora.

Tutta un'altra vita Brignano

Tutta un’altra vita, diretta da Alessandro Ponti, è una commedia gradevole che diverte grazie al solito Brignano, il quale ridà vita ad una delle sue maschere meno simpatiche ma certamente convincenti.

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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