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True Spirit, recensione del film sulla velista Jessica Watson

True Spirit narra la storia vera, con sfumature romanzate, della velista australiana Jessica Watson che tra il 2009 e il 2010 circumnavigò in solitaria il globo a soli sedici anni. Amante della vela sin da quando era bambina, Jessica decide di intraprendere il viaggio nonostante le evidenti difficoltà dell’impresa date non solo dalla sua giovane età ma anche dalla dislessia che le impediva di leggere le carte nautiche e di captare i segnali con correttezza. I media ne scoraggiavano la performance ma, come si evince dalla pellicola, con l’appoggio della sua famiglia (i genitori sono velisti) e del suo coach, Jessica partì per un viaggio che durò oltre un anno, tra tempeste da affrontare e un mare a tratti piatto che rendeva impercettibile qualsiasi movimento dell’imbarcazione.

La regista Sarah Spillane gira e scrive a sei mani (le altre sceneggiatrici sono Rebecca Banner e Cathy Randall) un film sul coraggio di perseguire la propria vocazione trasponendo sul piccolo schermo (il lungometraggio è su Netflix) il romanzo della stessa Jessica Watson.

True Spirit è un lungometraggio motivazionale di ultima generazione che non fa leva tanto sulla forza e sulla resistenza bensì sulla capacità di abbandonarsi alle avversità con mente centrata e cuore aperto, senza opporre resistenza. Fiducia, resilienza e umiltà sono le parole chiave di una pellicola che ha molto da insegnarci, perché dopotutto la circumnavigazione del globo è un po’ come la vita: complessa e meravigliosa. Le sfide sono il pepe e il sale dell’adolescenza, perciò impedire alle ragazze e ai ragazzi di mettersi in gioco equivale a non dar loro la possibilità di sperimentare e di scoprire così talenti e vocazione per poter poi entrare nel mondo adulto con consapevolezza. La famiglia di Jessica, in tal senso, si rivela essere un valido sostegno per la ragazza.

True Spirit è una meravigliosa metafora sull’adolescenza e più in generale sulla vita umana, oltre la semplice performance. Jessica Watson è interpretata dall’attrice australiana Teagan Croft. Maria Ianniciello

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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