Luigi Alfano. Una vita da corsa, curato da Tonino Cappuccio, è un libro di immagini e parole che ripercorre la storia del pilota irpino. Il volume è stato presentato il 16 agosto alle 19.30, presso il Terrazzo Choco Delice di Grottaminarda (Avellino), alla presenza del sindaco, Marcantonio Spera, dell’assessora alla Cultura, Marilisa Grillo, del vicesindaco Michelangelo Bruno, e del consigliere delegato allo Sport, Michele Spinapolice. Hanno partecipato all’evento nelle vesti di relatori, Tonino Cappuccio, curatore del libro, Antonino Esposito della scuderia AutoSport Sorrento, nonché il protagonista della serata Luigi Alfano che a fine serata ha ricevuto una coppa conferitagli dall’amministrazione comunale e una targa consegnatagli dal dottor Dino Landi. Ha moderato l’evento Maria Ianniciello che ha presentato il libro e ha intervistato i relatori. Nel corso della serata è emersa l’immagine di un pilota che con il suo ricco palmarès (600 coppe) ha fatto la storia dell’automobilismo irpino tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Ottanta gareggiando anche con importanti piloti come Gianclaudio Giuseppe Regazzoni, meglio noto come Clay Regazzoni.
Recensione del libro Luigi Alfano. Una vita da corsa (a cura di Maria Ianniciello)
Leggendo e sfogliando il libro fotografico Luigi Alfano, una vita da corsa, curato da Tonino Cappuccio, ho ripensato a un saggio molto bello, edito in Italia da Adelphi, che si intitola La forza del carattere ed è stato scritto da James Hillman. Il grande filosofo e piscoanalista scrive che il carattere, ovvero l’insieme delle caratteristiche di una persona (il marchio individuale), si manifesta nel corpo gradualmente dall’infanzia fino alla terza età, quando il carattere diventa davvero evidente. Quindi, guardando le fotografie e anche osservando Luigi Alfano dal vivo, vedo un’andatura coraggiosa e fiera; vedo uno sguardo onesto e curioso. Vedo la forza del suo carattere. Vedo un cuore che batte forte; vedo anche intelligenza e lungimiranza perché serve raziocinio per studiare il circuito e gli avversari.
La storia del pilota Luigi Alfano
La storia di Luigi Alfano è la storia di un corpo, dotato di ragione e sentimento, che si muove in uno spazio, che è quello dell’automobilismo irpino tra gli anni Cinquanta e Ottanta, in un contesto non certo facile. Nato nel 1940, da padre calzolaio e madre casalinga, il giovane Luigi ben presto si accorge di avere una grande passione per la corsa. E si mette in moto. Corre. Senza fermarsi mai.
Luigi supera i suoi limiti, interni ed esterni, per mettersi in gioco, continuamente. Anche adesso. La sua è una storia di successi, la quale ci insegna che la nostra esistenza acquisisce di valore solo se assecondiamo la nostra natura, solo se non calpestiamo i nostri ideali, solo se rispettiamo davvero l’avversario (pur battendolo), nel quale possiamo sempre trarre insegnamento. E’ importante quindi assecondare la nostra vocazione tenendo conto del contesto o meglio del terreno dove andremo ad agire, come si evince in un libro antico quale è L’arte della guerra di Sun Tzu, del sesto secolo a.C..
La vita è un sorriso
“La vita è un sorriso”, dice Luigi Alfano. Abbiamo il dovere di viverla con passione, talento, audacia, entusiasmo e con la consapevolezza di essere degli individui in un contesto collettivo che possiamo rendere migliore con le nostre piccole e grandi azioni quotidiane. Io non sono una giornalista sportiva né un’appassionata di automobilismo. Quindi non conosco i retroscena delle varie competizioni ma questo libro mi ha anche fatto ricordare un film che ho molto amato: Rush: (2013, diretto da Ron Haward) che descrive gli aspetti più salienti dell’eterna competizione tra Nicki Lauda e James Hunt. Grazie a Luigi Alfano per il coraggio, per la semplicità, per l’audacia. La sua storia ci è di insegnamento. (M.I.)