The Batman, film politico dai risvolti esistenziali

Batman è tornato al cinema e lo ha fatto in grande stile. Nato nel 1939, all’alba della seconda guerra mondiale, dalla matita di Bob Kane e Bill Finger, questo personaggio si è evoluto, adattandosi ai tempi e al cambio di scenario sociale e geopolitico, e assumendo così di volta in volta caratteristiche diverse con un substrato culturale differente.

Il cambiamento di vedute si è evinto anche nelle varie trasposizioni cinematografiche, dal primo lungometraggio del 1966, passando per la Trilogia de Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan con Christian Bale, per arrivare al The Batman del 2022 con Robert Pattinson nel ruolo dell’uomo pipistrello, Zoë Kravitz nei panni di Catwoman, Colin Farrell e John Turturro nelle vesti rispettivamente del Pinguino e del mafioso Carmine Falcone.

The Batman: recensione

The Batman è un film estremamente politico, dai risvolti esistenziali. In una Gotham assuefatta dal sangue e dalla vendetta verso padri putativi avidi e senza scrupoli i cittadini sono in bilico tra il vecchio e nuovo sistema. Bisognosi di un supereroe non vendicativo, dal volto più umano, che esce dalle tenebre per redimersi e redimere, gli abitanti di questa città sono schiacciati da una politica corrotta e collusa con la mafia. E quindi la parola rinnovamento viene usata come uno slogan per fare affari bancari e schiacciare le individualità. Ma le colpe dei padri, secondo l’antieroe rappresentato dall’Enigmista (Paul Dano), ricadranno sui figli e in modo particolare su Bruce Bane (identità segreta di Batman) che è il ricco rampollo di una delle due famiglie che hanno dato vita a Gotham City.

Trama e senso del film

Siamo nella notte di Halloween. Il sindaco della città Don Mitchell Jr. viene brutalmente assassinato da un’entità oscura che ha lasciato un messaggio per Batman, il quale insieme al tenente James Gordon (Jeffrey Wright) comincia ad indagare. Avversato e mal tollerato dalla polizia, Batman si ritrova a fare un viaggio dentro di sé, per comprendere non solo le sue origini ma anche lo scopo più recondito della sua stessa vita.

In balia tra l’essere e il dover essere, il Batman di Robert Pattinson appare più tormentato, più silenzioso e più introspettivo.

Pur non perdendo le sue doti straordinarie, la propria perspicacia e i valori nobili che lo spingono all’azione, è come se questo supereroe stesse tentando di trovare la propria voce in un mondo che sta cambiando velocemente con un’umanità che rischia di estinguersi mentre le acque della vendetta si sollevano sulla città invadendo le strade e cambiando per sempre il volto della società che dovrà essere completamente ricostruita.

Tutto questo mentre l’eroina Catwoman ha conquistato una propria autonomia decisionale data da una maggiore consapevolezza. The Batman di Matt Reeves, insomma, è destinato a diventare un cult soprattutto per il forte messaggio politico e sociale. La recensione di The Batman è stata scritta da Maria Ianniciello

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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