‘I segreti di Marilyn Monroe: i nastri inediti’

Il 4 agosto 1962 nella sua abitazione di Los Angeles moriva a soli trentasei anni Marilyn Monroe, a causa di un’overdose di barbiturici.  La versione ufficiale dice che la grande attrice era stata trovata dal proprio psichiatra Ralph Greeson riversa sul letto a pancia in giù, già priva di vita, alle tre del mattino circa. Il medico era stato allertato dalla governante di Marilyn che non riusciva ad entrare nella stanza.  

Sono trascorsi sessant’anni da allora. Nel corso di questo lungo periodo scrittori e giornalisti hanno cercato di far luce sulle cause del decesso mettendo in evidenza quanto la vita dell’attrice fosse stata condizionata dal sesso e dagli psicofarmaci soprattutto. Nell’ultimo film sulla diva, che si intitola Blonde (l’ho recensito qui), si entra nei panni dell’attrice vista purtroppo solo come una vittima di uomini potenti e senza scrupoli.

Marilyn, però, era molto di più. Innanzitutto sapeva recitare. E questo non è un dettaglio. Bella da perdere il fiato fu ingabbiata in una vita molto tormentata: dall’infanzia vissuta, come lei stessa diceva, da orfanella all’età adulta quando cominciò a recitare a teatro e poi a girare i primi film.

Considerata un’icona della cultura pop, tra i suoi numerosi lungometraggi ricordo ‘Come sposare un milionario’, ‘Quando la moglie è in vacanza’, ‘Fermata d’autobus’, ‘Il principe e la ballerina’, A qualcuno piace caldo’, ‘Gli spostati’. Ebbe tre mariti: James Dougherty, Joe DiMaggio e Arthur Miller. Non ebbe mai dei figli, perché abortì in modo spontaneo più volte.

‘I segreti di Marilyn Monroe: i nastri inediti’

Su di lei, come ho già scritto, è stato detto e scritto molto. Per esempio su Netflix è possibile vedere un documentario molto interessante, dal titolo ‘I segreti di Marilyn Monroe: i nastri inediti’.

Il documentario – che è diretto da Emma Cooper e dura 101 minuti – intende far luce sulle ultime settimane di vita della diva attraverso le interviste rilasciate al noto giornalista investigativo Anthony Summers che negli anni Ottanta raccolse le dichiarazioni di molte fonti dirette in audiocassette.

Nel documentario ascoltiamo infatti le voci degli intervistati. Viene fuori il ritratto di una donna molto talentuosa che aveva allacciato legami stretti, sin dagli anni Cinquanta, con Robert e John Kennedy.

Fu questo ménage à trois che le costò la vita? Perché l’FBI aveva aperto dei dossier su Monroe? E quanto c’entrava il presidente del sindacato dei camionisti Jimmy Hoffa (che era implicato con la Mafia, a cui il procuratore Bob Kennedy dava la caccia) con la morte di Marilyn?

Il documentario di Netflix cerca di rispondere a questi quesiti. Ci riesce? Quali sono le conclusioni? Lo scoprirai guardando ‘I segreti di Marilyn Monroe: i nastri inediti’, la cui storia è approfondita nel libro ‘Dea. Le Vite Segrete di Marilyn Monroe’ (pubblicato in Italia da La Nave di Teseo) dello stesso Anthony Summers. Lo trovi qui. Maria Ianniciello

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