Suffragette, il film sul diritto al voto (e non solo) delle donne

Suffragette è un film del 2015. Lo trovi su Prime Video, in abbonamento, e a noleggio su Now Tv Italy, su YouTube, su Google Play Film e su Apple Tv.

Suffragette: trama e recensione del film

Suffragette è un film che rialza il sipario sulle origini del movimento femminista in Gran Bretagna attraverso la storia di una donna comune, Maud Watts, che si avvicina timidamente alla causa.

Carey Mulligan è convincente nei panni di questo personaggio che lavora in una lavanderia da quando era solo una bambina. Scopriamo, mediante una delle scene più incisive del lungometraggio (Maud parla alla commissione parlamentare) che lei è rimasta orfana da piccola e che il suo salario è molto inferiore a quello dei colleghi uomini.

Nel corso della pellicola si evince che questa giovane madre ha subìto durante l’infanzia e l’adolescenza abusi sessuali da parte del suo capo; la consapevolezza di Maud cresce fino a esplodere nel momento in cui le tolgono il figlio George, dato in adozione dal marito che l’ha cacciata da casa impedendole di vedere il bambino dopo che lei era stata arrestata per aver manifestato per i diritti.

Nel cast anche Meryl Streep

Le suffragette sono guidate da una tenace Emmeline Pankhurst (Meryl Streep) che vediamo solo in foto e in una sequenza. Maud insieme alle altre donne del movimento si riversa per le strade chiedendo a gran voce il diritto al voto perché nella Londra degli inizi Novento le donne erano sotto la custodia dei loro padri e mariti, avevano solo obblighi, non erano tutelate dalla legge né come esseri umani né come cittadini.

suffragette

“Sono povera, sono nera ma sono viva!”

“La guerra è l’unica lingua che l’uomo conosce”, dice Maud a un certo punto della pellicola, quindi l’unica via per il suffragio universale era la lotta attiva. Tante sono le donne che nel corso del tempo hanno alzato la voce tra e fuori le pareti domestiche per assicurare alle figlie e alle nipoti un futuro migliore. C’è un passaggio emozionante del film di Steven Spielberg “Il colore viola” (1985).

La scena è quella in cui Celine (Whoopi Goldberg) lascia il marito violento e, mentre è sul carro che la porterà verso la libertà, gli dice dopo essere stata insultata e picchiata per anni: «Io sono povera, sono negra, sono anche brutta, ma buon Dio sono viva, sono viva!».

Ebbene Maud del film Suffragette come Celine è viva e lotta insieme alle compagne, tra le quali c’è anche una farmacista che – interpretata da un’ottima Helena Bonham – con l’appoggio del marito scende in campo per sostenere la causa.

La pellicola di Sarah Gavron convince perché riporta alla luce una storia che merita di essere riscoperta per motivare il femminismo internazionale, che si è un po’ assopito.

C’è ancora molto da fare per l’emancipazione…

In realtà molto c’è ancora da fare per la parità di genere nel mondo: in Arabia Saudita per esempio le donne non possono votare. Suffragette, dal punto di vista tecnico e cinematografico, è un film vecchio stampo che purtroppo non coinvolge del tutto e non ha la stessa intensità di “Selma” per esempio o del già citato “Il colore viola” o ancora di “12 anni schiavo”; è pur vero che questi ultimi due sono film più intimistici perché non pongono al centro della trama le peripezie per i diritti sociali ma si occupano di storie individuali calate in un contesto di lotta collettiva.

I movimenti della macchina da presa in Suffragette si intensificano tuttavia verso il finale per porre in evidenza l’attivismo di quelle donne che in seguito a tante battaglie raggiunsero in Inghilterra l’obiettivo del pieno diritto al voto solo nel 1928. A loro va il nostro grazie e alla regista i complimenti per aver voluto girare una pellicola su vicende trattate dal cinema, prima di questo lungometraggio, solo in maniera trasversale. Maria Ianniciello

Articolo scritto nel 2015 e aggiornato l’1 febbraio 2023, ore 11.27.

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