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Scordato, il nuovo film di Rocco Papaleo

Scordato: recensione e trama del film

Rocco Papaleo usa i toni della commedia in Scordato, per raccontare una storia profonda di sofferenza, ascolto del dolore e rinascita. Il protagonista, Orlando (Papaleo), ha più di 60 anni, si è trasferito da un paese della Basilicata a Salerno quando era solo un ragazzo. Nella città campana adesso accorda pianoforti. Vive da solo, non ha una relazione, ha perso gli entusiasmi della gioventù. Mentre sta avendo un rapporto sessuale controvoglia gli si blocca la schiena, proprio nella zona del coccige. Segno forse che i suoi istinti sono stati completamente assopiti.

Un giorno casualmente Orlando incontra Olga (Giorgia), una fisioterapista ad approccio olistico e psicosomatico. Lei – che nel tempo libero fa la cantante e dirige un coro – gli chiede una fotografia di quando era ragazzo per confrontare le posture e per capire come il corpo di Orlando sia cambiato nel tempo. Il protagonista però da un po’ vede se stesso da ragazzo. Il fantasma del passato (Simone Corbisiero) lo perseguita dandogli il tormento, probabilmente proprio per riportarlo allo slancio della gioventù.

Un film sulla spensieratezza della gioventù

Rocco Papaleo fonde i piani e, attraverso una serie di flashback ben calibrati e realizzati in fase di montaggio, ci riporta indietro negli anni, dall’infanzia agli inizi della vita adulta del protagonista ricostruendo la storia personale di Orlando che si intreccia vagamente con la grande Storia del Comunismo. A far ridere lo spettatore non è tanto l’attore e regista lucano – che per rendere credibile il suo personaggio deve mantenere un profilo comico basso – bensì il giovane Simone Corbisero che, con la sua ilarità e le sue battute dai tempi perfetti, diverte molto.

La macchina da presa di Rocco Papaleo ricorre più volte ad intensi primi piani, la fotografia è color seppia, come per evidenziare il pallore che avvolge la quotidianità di Orlando, la presenza di Giorgia è rassicurante. La scenografia è all’altezza delle aspettative, perché, mediante panoramiche spettacolari, Papaleo rende omaggio alla sua terra, la Basilicata, e al Sud Italia in generale, ricorrendo al dialetto lucano al momento opportuno.

Supera le aspettative

Scordato è davvero un film che supera le aspettative. La pellicola può essere letta con uno sguardo individuale, ovvero come un percorso introspettivo che parte dal corpo e che consente ad Orlando non solo di fare pace con i propri fantasmi ma soprattutto di integrare una parte della sua personalità che aveva completamente soppresso. La presenza del ragazzo che era gli suggerisce che quell’immagine è dentro di sé, basta solo cercarla. Come del resto tutte le immagini che lo accompagneranno nella vita, compresa quella della sorella.

Il film può essere esaminato anche in chiave collettiva: potrebbe essere visto infatti come un manifesto per la sinistra italiana che, dopo le cocenti delusioni negli anni del Terrorismo Rosso (da cui Papaleo prende ovviamente le distanze), dovrebbe ritrovare slancio e brio senza scadere negli eccessi e quindi negli estremismi. Insomma Scordato ci offre la possibilità di riflettere su tanti aspetti che riguardano sia lo spazio individuale che collettivo e sui quali non posso soffermarmi per non rivelare dettagli che vi rovinerebbero la visione. Un plauso va alla costumista Sara Fanelli. Maria Ianniciello

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Maria Ianniciello

Mi chiamo Maria Ianniciello. Il mio nome intero è però Ianniciello Maria Carmela ma per comodità mi firmo solo Maria. Sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania dal 2007, nell’elenco dei Pubblicisti. Laureata in Lettere (vecchio ordinamento) con il massimo dei voti presso l’Università di Roma Tor Vergata, ho dedicato gli ultimi vent’anni della mia carriera allo studio dei nuovi e dei ‘vecchi’ Media. Nel 2008 ho fondato questo portale dove tuttora mi occupo di analisi del linguaggio cinematografico, televisivo ed editoriale (saggi, libri per bambini e romanzi). Ho lavorato per testate giornalistiche dell’Irpinia e del Sannio, curando anche uffici stampa. Nel 2018 mi sono diplomata in Naturopatia a indirizzo psicosomatico presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, diretto dal professor Raffaele Morelli. Ho conseguito poi il Master in Lettura del Corpo mediante la Psicosomatica nel 2019 con la dottoressa Maria Montalto. La conoscenza della Psicologia (disciplina a cui sto dedicando gran parte delle mie ricerche) mi permette di esaminare i nuovi e i vecchi Media con un approccio integrato e molto innovativo.

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