Come superare la paura delle critiche

Paura delle critiche? Ecco come affrontarla?

Le critiche in genere sono qualcosa di fastidioso perché (costruttive o distruttive a parte) si pensa abbiano la sola finalità di denigrare. Il più delle volte creano una sensazione spiacevole. Ci sono persone particolarmente sensibili alle critiche perché prestano molta attenzione a ciò che la gente dice e pensa di loro.

Ogni volta che ricevono una critica queste persone si sentono ferite nell’orgoglio e vedono il livello della loro autostima decrescere, perché quest’ultima aumenta o diminuisce in base al rumore di fondo esterno.

La paura delle critiche o più in generale dei giudizi (mi riferisco alla paura non patologica chiaramente) spinge queste persone – che indossano più maschere sociali – a cambiare il loro comportamento trascurando il fatto che ciò che dalla gente è ritenuto un difetto in realtà potrebbe essere una caratteristica essenziale individuale.

Cosa si può fare per superare la paura delle critiche e per difendersi dai giudizi distruttivi?

Per superare la paura delle critiche bisogna cominciare a pensare che coloro che puntano il dito lo facciano per partito preso o per un’abitudine consolidata. E’ un meccanismo che il criticone o la criticona mette in atto. Quindi, questi individui criticherebbero a prescindere dalla persona che si trovano di fronte. Sono solo cresciuti così. E’ importante poi tener presente che ognuno di noi guarda il mondo attraverso la lente delle proprie convinzioni.

Chi critica in modo distruttivo pensa sempre che la sua visione sia la migliore. Chi invece subisce la critica parte dal presupposto di essere sempre in errore. Il giudizio negativo in quest’ultimo caso prende il sopravvento perché chi lo riceve ha una scarsa fiducia in se stesso. Non ha interiorizzato il concetto che non siamo tutti uguali e che quello che affermano gli altri è solo un punto di vista, né migliore né peggiore. La paura delle critiche si supera dunque rafforzando la propria autostima.

Perché si critica. Il meccanismo della proiezione psicologica

L’altro aspetto (ed è il più importante) su cui intendo soffermarmi è che spesso l’atteggiamento critico arriva per un motivo. Chi giudica in modo saccente e con disprezzo lo fa perché inconsciamente vede nell’altro qualcosa di sé che non gradisce oppure più in profondità (se c’è anche l’invidia) percepisce che nell’altro ci sia una qualità a cui vorrebbe accedere ma non trova il coraggio.

Chi critica severamente e senza freni vorrebbe che l’altro si moderasse, che cambiasse, in modo da non sentire quell’attrito che proviene dal proprio lato ombra non riconosciuto. Questo meccanismo psichico si chiama proiezione.

Il soggetto proietta fuori di sé ciò che non vuole riconoscere: emozioni, pensieri etc. Ovvero ciò che gli appartiene intimamente. Guardare al proprio lato ombra e riconoscerlo, integrandolo, sarebbe troppo doloroso per la coscienza e allora si preferisce denigrare. Per esempio, se critichiamo qualcuno perché è arrabbiato e impulsivo è probabile che quelle emozioni ci appartengano.

In sintesi tutte le volte in cui percepiamo una sensazione di fastidio per un comportamento altrui è importante chiedersi in che modo e in quale forma ciò che non ci piace dell’altro sia presente dentro di noi.

Riconoscere il meccanismo della proiezione psicologica è fondamentale per evolvere. Vedere la critica in questa ottica attribuisce ai giudizi un valore molto diverso trasformandoli in qualcosa di utile.

Un piccolo esercizio

Se critichiamo una persona per le sue libertà di costume, magari abbiamo il bisogno lasciarci andare di più. Se giudichiamo la spensieratezza di qualcuno può essere che abbiamo la necessità di una maggiore libertà e spensieratezza. Dietro un giudizio sprezzante c’è un bisogno, così come dietro la paura della critica si nasconde il bisogno di ritrovare fiducia in se stessi e nelle proprie qualità.

E’ dura ammettere che molto parta da noi ma è l’unico modo per stare bene e affrontare la paura delle critiche con una maggiore consapevolezza e in un’ottica più larga e differente. Fate questo esercizio. Immaginate di guardarvi allo specchio e di accogliere quelle parti di voi che non vi piacciono ma che hanno il diritto di essere riconosciute e di esistere perché senza di loro non siete voi. Parti che hanno lo scopo di farvi manifestare ciò che siete davvero, nel profondo. Carmine Caso

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