Alzheimer, solo a Milano 14mila casi riconosciuti

©www.comune.roma.it
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L’Alzheimer è una patologia degenerativa invalidante che colpisce gli anziani oltre i 65 anni ma può insorgere anche prima ed è una forma di demenza senile. I sintomi sono vari e si caratterizzano con disturbi cognitivi e della memoria. La patologia può essere diagnosticata con la Risonanza Magnetica ad Alta Definizione, con la PEC, Tomografia a Emissioni di Positroni, che consente di studiare il funzionamento del cervello, e con la puntura lombare, che va a esaminare i valori di due proteine: Tau totale e ABeta 42. Al momento non ci sono cure definitive, ma molti sono gli studi e i farmaci in corso di sviluppo, come gli Antiamiloide e gli  Antitau.

La malattia si suddivide in tre fasi.

  • Demenza moderata 
  • Demenza lieve
  • Demenza grave

La prima dura tra i due e i quattro anni e si caratterizza per lievi disturbi della memoria e in alcuni casi del linguaggio, con momenti di depressione. La seconda dai due ai dieci anni e consiste in dimenticanze sempre più significative, come il non ricordare i nomi dei familiari e confonderli. Si verifica anche aumento del disorientamento spaziale e temporale. Il paziente potrebbe diventare più aggressivo e vulnerabile. Nel terzo stadio, che dura in media tre anni, si ha perdita totale della memoria e incapacità di compiere tutti gli atti quotidiani, come nutrirsi, vestirsi, mangiare, lavarsi, riconoscere i propri familiari e la propria casa. Si arriva così all’allettamento.

Si calcola che in Italia al momento ci siano più di 500mila malati di Alzheimer. Il Comune di Milano ha approvato il progetto “Una rete per l’Alzheimer” che prevede l’attivazione di un Centro di psicologia per i malati e di un numero verde nonché la creazione di centri d’accoglienza per i pazienti e per le loro famiglie che potranno svolgere attività ludiche e ricreative. Nel capoluogo lombardo, come ha sottolineato l’assessore alle Politiche Sociali e alla Cultura della Salute, Pierfrancesco Majorino, si contano 14mila malati, ai quali il Comune sta dando un sostegno economico e assistenziale. Ma ci sono anche altre persone che soffrono di questa patologia e che non sono state ancora riconosciute malate dal Servizio Sanitario Nazionale. «Il progetto – afferma l’assessore – è indirizzato anche a loro poiché si calcola che per ottenere la certificazione passino dai 6 ai 24 mesi». “Una Rete per l’Alzheimer” è stato condiviso con il “Tavolo della Rete Alzheimer”, un’iniziativa ideata dall’assessorato alle Politiche Sociali con otto associazioni cittadine che si interessano di questa malattia.

m.i.

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