ANDY WARHOL E I MEDIA

Ci sono ancora due settimane per visitare la mostra di Andy Warhol alla Gnam di Roma, che rimarrà aperta al pubblico fino al 9 settembre 2012. L’artista, massimo esponente della pop art, è rappresentato alla Galleria nazionale d’arte moderna da una delle sue “nature morte politiche”: Hammer and Sickle (1972), una delle opere della serie dedicata a falce e martello, la cui fonte d’ispirazione è l’Italia.

La mostra Warhol: Headlines è costituita da un gruppo cospicuo di opere riunite insieme per la prima volta, in cui le notizie vengono elevate al livello artistico. Warhol ci ricorda che un fatto, anche se scioccante, non diventa notizia fintantoché non è tradotto in un titolo, finché non gli viene data una forma grafica. In questa esposizione, per la prima volta, la relazione tra Warhol e i media non è analizzata attraverso icone (ritratti di celebrità o immagini pubblicitarie), ma attraverso simboli linguistici. Meno conosciuta delle Marilyn o del Ketchup Heinz, questa fase della sua produzione presenta maggiori legami con altri fenomeni artistici quali la poesia concettuale e quella visiva, o l’attuazione di importanti cooperazioni con altri artisti (Keith Haring).

In collaborazione con la National Gallery of Art of Washington, Museum für Moderne Kunst, Frankfurt, The Andy Warhol Museum, Pittsburgh, Pennsylvania; a cura di Molly Donovan con John J. Curley, Anthony E. Grudin, John G. Hanhardt, Calie Angell e Matt Wrbican.

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