GLI ARRESI, UNA STORIA D’AMORE E DI GUERRA

June Han ha undici anni quando la guerra di Corea la priva dei genitori e dei fratelli, uccisi sotto i suoi occhi. Hector Brennan è un giovane soldato americano, scappato dalle meschinità della sua cittadina di provincia per riscattare una colpa che lo tormenta senza tregua. Le loro vite si incrociano, alla fine della guerra, in un poverissimo orfanotrofio di Seul, dove entrambi arrivano senza speranze e soli. Ad accoglierli, immediato oggetto della loro tacita rivalità, c’è Sylvie Tanner, una donna capace, con la sua generosità e il suo altruismo, di cambiare la vita di tutti quelli che la circondano. Trent’anni dopo, June e Hector si trovano entrambi a New York, ma ogni contatto tra loro è andato perduto. Sarà la sparizione inspiegabile del figlio di June a riunirli in una ricerca ostinata e assurda che li costringerà a confrontarsi con i segreti rimossi del loro passato, con le tracce incancellabili che gli sconvolgenti atti d’amore e di violenza hanno lasciato su di loro, unendoli in un piovoso pomeriggio di guerra nella foresta bombardata.

Una storia accorata e avvolgente che ha portato Gli arresi (Mondandori, pp. 444, euro 21,00) ai posti più alti delle classifiche americane, raccogliendo un unanime consenso di critica che ha fatto citare al «New York Times» La scelta di Sophie. La scrittura superbamente controllata ed elegante di Chang-rae Lee insegue senza sosta, dalla Corea al New Jersey all’Italia, il viaggio di una donna e di un uomo messi di fronte alle loro ferite più insanabili, costretti a fare i conti con quello che resta delle loro vite quando l’amore e la guerra li toccano e li cambiano per sempre.

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