#svegliamuseo, così l’Arte italiana diventa social

#svegliamuseoFrancesca, Aurora, Federica e Alessandro sono quattro ragazzi con la passione per l’Arte e con competenze non solo umanistiche ma anche di comunicazione e marketing. Quattro professionisti che stanno lavorando in sinergia su un progetto alquanto innovativo, dal titolo #svegliamuseo, un’iniziativa che si prefigge l’obiettivo di portare i musei italiani su Internet, in particolare sui social, con una comunicazione fruibile e chiara. Francesca De Gottardo è la fondatrice di #svegliamuseo. Laureata in Archeologia, con un master in Marketing e Comunicazione, oggi questa ragazza dalle idee chiare è social media manager per alcune aziende.

«Il progetto è nato la scorsa estate – racconta Francesca a Cultura & Culture -. Io ero stata incaricata di svolgere alcune indagini sui musei del Nord-Est che erano su Facebook. Mi sono subito resa conto che i musei del Friuli Venezia Giulia, la mia regione, erano poco presenti sul web. Da lì ho scritto un articolo per un blog e ho cominciato a raccogliere del materiale; mi è venuta poi l’idea di andare oltre il semplice post per costruire qualcosa di più duraturo e ho chiesto aiuto ad Aurora, una mia amica che era appena tornata da Los Angeles e che poteva aiutarmi nel creare dei contatti con gli enti museali stranieri». I ragazzi di #svegliamuseo stanno contattando dieci musei affermati nel panorama mondiale, con una capillare presenza sui social.

La fanpage del Metropolitan di New York con più di 1milione di fan.
La fanpage del Metropolitan di New York con più di 1milione di fan.

 

Perché? Chiedere loro di “svegliare” le strutture italiane. In che modo? Con consigli da mettere in pratica a costo zero.

«Abbiamo anche pensato di gemellare un museo italiano più piccolo con una di queste realtà, in modo da far capire che le strategie di comunicazione online, anche se richiedono tempo e professionalità, sono in realtà molto utili – spiega Francesca -. Stiamo anche contattando Enti italiani più grandi che lavorano bene sul web, come la Triennale di Milano, Il Museo della Scienza e altri».

Ma qual è la causa di questo ritardo tutto italiano? «Abbiamo capito che le cause sono diverse, tra queste prevale l’aspetto economico – sostiene Francesca -. I musei non hanno a disposizione un budget  sufficiente per assumere personale specializzato. A questo si aggiunge una forma mentis poco innovativa, ancorata alle metodologie del passato».

Il progetto è stato apprezzato anche dal Ministero dei Beni Culturali: «Il fatto che il ministro Bray ci abbia twittati è stato un onore e ci ha dato parecchia visibilità», afferma con entusiasmo Francesca.

Per info: www.svegliamuseo.com

 

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