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Virgin River 4: recensione della serie tv romance

Sono finalmente arrivata alla quarta stagione di Virgin River, tra colpi di scena, momenti distensivi e appassionanti scene d’amore.

I nuovi episodi della serie tv sono usciti su Netflix il 20 luglio 2022. Suddivisa in dodici puntate, Virgin River 4 è una sorta di percorso ad ostacoli che caratterizza la vita dei coprotagonisti. Jack (Martin Henderson) deve affrontare un importante trauma del passato che aveva completamente rimosso per non soffrire.

Questi ricordi sommersi emergono nei sogni sotto forma di incubi e attraverso una lieve forma di alcolismo che si manifesta di tanto in tanto, nei momenti più difficili. Essere sempre forti non è naturale, così come essere sempre deboli. Jack però ha imparato a nascondere bene agli altri e a se stesso le proprie insicurezze per non sentirsi vulnerabile. Riuscirà ad accettare l’aiuto che gli serve? Staremo a vedere!

Intanto Mel (Alexandra Breckenridge) è incinta. Qui dovrà fare i conti col dottor Cameron Hayek (Mark Ghanimé), nuovo medico nonché aiutante di Doc (che sembra avere interesse per lei), con la mamma del defunto marito Mark e soprattutto con l’incognita sull’identità del padre del suo bambino. Intanto i personaggi secondari vivono altre situazioni non proprio semplici e alcune alquanto surreali.

Hope (Annette O’Toole), dopo l’incidente, si ritrova a fare i conti con tutto il processo di riabilitazione che è ostico da portare a termine, perché – come nel caso di Jack con l’alcolismo – richiede di doversi adattare a ricevere l’aiuto anche di estranei, perché Doc (Tim Matheson) da solo non può far fronte ai vuoti di memoria e all’umore altalenante della moglie.

L’anziano medico di Virgin River scopre inoltre di essere nonno e padre. A fare l’ingresso nella quarta stagione è infatti Denny (Kai Bradbury), il nipote del dottore, che comincia a frequentare assiduamente la bella e bionda Lizzie (Sarah Dugdale). E anche in questo caso ne vedremo delle belle!

Insomma, Virgin River 4 ci offre non solo leggerezza ma anche più spunti di riflessioni su tematiche molto attuali, come la genitorialità, il decadimento cognitivo e il bisogno da parte del singolo di sentirsi parte di una comunità attiva e presente che sostenga chi è in difficoltà. Molto stucchevole e anche lievemente esagerata per una serie tv romance è invece tutta la vicenda che riguarda Preacher (Colin Lawrence). Ben costruito è al contrario il personaggio di Brie (Zibby Allen), la sorella avvocatessa di Jack, che in questa nuova stagione, pur perdendo spazio rispetto alla terza, contribuisce a creare dinamicità ad una serie televisiva che continua ad appassionare, anche grazie ai colpi di scena che si verificano alla fine degli episodi e sul finale di stagione.  Maria Ianniciello

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Maria Ianniciello

Mi chiamo Maria Ianniciello. Il mio nome intero è però Ianniciello Maria Carmela ma per comodità mi firmo solo Maria. Sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania dal 2007, nell’elenco dei Pubblicisti. Laureata in Lettere (vecchio ordinamento) con il massimo dei voti presso l’Università di Roma Tor Vergata, ho dedicato gli ultimi vent’anni della mia carriera allo studio dei nuovi e dei ‘vecchi’ Media. Nel 2008 ho fondato questo portale dove tuttora mi occupo di analisi del linguaggio cinematografico, televisivo ed editoriale (saggi, libri per bambini e romanzi). Ho lavorato per testate giornalistiche dell’Irpinia e del Sannio, curando anche uffici stampa. Nel 2018 mi sono diplomata in Naturopatia a indirizzo psicosomatico presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, diretto dal professor Raffaele Morelli. Ho conseguito poi il Master in Lettura del Corpo mediante la Psicosomatica nel 2019 con la dottoressa Maria Montalto. La conoscenza della Psicologia (disciplina a cui sto dedicando gran parte delle mie ricerche) mi permette di esaminare i nuovi e i vecchi Media con un approccio integrato e molto innovativo.

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