Italiani presentino proposte politiche, latitanti altrove

e_nata_la_repubblica_italiana-279x300Spettacoli, avvenimenti ed esempi lasciano segni anche profondi in chi vi assiste, in chi comunque ne viene a sapere e, peggio, in chi vi convive. La situazione attuale italiana ha remote motivazioni, che ora, con qualche eccezione, nessuno nega, dal bombardamento culturale e mediatico all’accaparramento di posti chiave o dalla corsa al guadagno, anche a spese dello stato, alla dimenticanza di dirittura e spesso anche di diritto: tutti in Parlamento e tutti corresponsabili, non tanto della crisi economica, per risolvere in breve la quale l’Italia ha guide adeguate, quanto dello sfacelo. Le guide ci sono, non da una sola parte e forse neanche nelle parti solamente, ma non possono essere impiegate, perché contrastate da tutte le parti comunque interessate a non mollare il potere, che però va contro gli interessi dell’Italia, come rilevato più o meno dolcemente da più parti.

Da tempo, per non discriminare, si sarebbero dovuti mandare a casa tutti gli eletti e movimentare i funzionari: Popolo, che però non sa neanche di essere sovrano, non l’ha fatto e, più grave, non vi pensa ancora. Scandali, stragi, esterofilia, perdita di identità, criminalità, illegalità e strapotere di chi non era e non è che semplice incaricato: tutto scritto in libri, fatto rivivere dalla cronaca e giudicato dalla ignorata Costituzione, che per la gestione della cosa pubblica prevede solo illuminati da scienza e competenza e motivati da spirito di servizio.

Vanità e distrazioni atrofizzano menti, professionalità e capacità: non si saprà di latina civiltà contadina, ma di orticello. Costituzione, solo fumo, perché non divulgata come il momento richiedeva e richiede, continua a non guidare verso possibili traguardi.

Mancò e manca coscienza repubblicana di soggezione solo a legge e restò e resta sudditanza storica a chi comanda: assente sovranità, prerogativa del Popolo Repubblicano Romano, che la esaltava, facendo seguire il singolare a senatus populusque romanus.

L’Italia, richiamata e multata, non è governata dunque con disciplina e con onore: Popolo sovrano movimenti cariche ed rinnovi incarichi. La Carta vuole che gli Italiani, non altri, scelgano per non troppo tempo degni rappresentanti remunerati secondo il pil: monarchie e dittature appartengono alla storia e con loro i privilegi. Italiani presentino proposte politiche, latitanti altrove.

n.m.

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