La preda perfetta, Liam Neeson eroe solitario

La trama, il trailer e la recensione del film “La preda perfetta”, con Liam Neeson

Lapredaperfetta.Niam Neeson

Liam Neeson torna sul grande schermo con “La preda perfetta”, un film diretto da Scott Frank e uscito al cinema il 18 settembre scorso. L’attore irlandese interpreta in questo nuovo lungometraggio, a metà strada tra il thriller e il film d’azione, un ex poliziotto, Matthew Scudder, personaggio nato dalla penna incisiva di Lawrence Block che ha ispirato già diversi cineasti e che certamente ne ispirerà ancora. Ne “La preda perfetta” Matthew è un uomo di mezza età che non sa usare il computer, né il cellulare e ha un aspetto enigmatico, a tratti misterioso; il protagonista ha un passato doloroso che lo ha costretto ad abbandonare la carriera in Polizia.

Lapredaperfetta

Ma in questo film non conosceremo mai del tutto la sua storia personale, da dove viene, se ha una famiglia, dei figli. Per certi versi Scudder ricorda vagamente il giustiziere o meglio il cacciatore di taglie o ancora lo sceriffo dei western. E’ un uomo che agisce in solitaria e che si muove in un contesto dove non c’è Giustizia. Il campo d’azione si sposta nella grande città, in una New York desolata e desolante, nella quale un bambino di colore, che sogna di fare il detective privato proprio come il protagonista, vive per strada rifugiandosi, quando fa freddo, in una biblioteca. L’alcol, la droga e la violenza sulle donne sono i tratti distintivi di una società che sta degenerando, proprio come nella Svezia di “Uomini che odiano le donne”, il best seller di Stieg Larsson. Scudder è assunto per indagare sull’omicidio efferato della moglie di un narcotrafficante e, durante le ricerche, scopre che gli assassini uccidono in maniera seriale. Le componenti, dunque, ci sono tutte per fare de “La preda perfetta” un ottimo film, eppure c’è qualcosa che non convince soprattutto nel secondo tempo quando l’azione diventa lenta e prevedibile. Il finale, poco adrenalinico, ci dà una piccola speranza, perché ci fa capire che dopotutto solo gli eroi, che agiscono da soli e che sono pochi, possono salvare questa società violenta e meschina.

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Maria Ianniciello

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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