Etna e Vesuvio, progetto Med Suv per prevenire le calamità

© Bastien Poux - Fotolia.com
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L’Osservatorio vesuviano dell’Ingv di Napoli presenta il progetto “MEDiterranean Supersite Volcanoes”. Il 3 e il 4 luglio saranno presenti all’incontro 24 partner internazionali, che rappresenteranno complessivamente sette Paesi europei e due americani.

Si tratta di trentasei mesi di progetto, coordinato dall’istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dal Giuseppe Puglisi dell’Osservatorio Etneo. L’ambizioso studio si pone numerosi obiettivi per potenziare il monitoraggio del territorio e prevenire situazioni di pericolo per la collettività. Nello specifico si discuterà dei nuovi sistemi per monitorare e studiare i fenomeni vulcanologici e delle nuove tecniche per consentire alle popolazioni interessate di non essere impreparate dinanzi a calamità legate ai vulcani. Sotto i riflettori dunque i Campi Flegrei e l’Etna per contrappore le varie tipologie di situazioni, a seconda che si tratti di sistemi vulcanici a condotto chiuso o aperto. Un confronto di rilevanza internazionale, partendo dallo studio dei nostri vulcani più noti.

Sulla base degli studi effettuati saranno dunque formulate le nuove strategie al passo con i tempi per convivere al meglio con la possibilità di eruzioni vulcaniche. Un progetto che si inserisce non soltanto in ambito scientifico e territoriale, ma che si allarga anche alle realtà industriali. Infatti sono coinvolte nel progetto Med Suv quattro piccole e medie imprese italiane e straniere.

Nel corso della due giorni napoletana si confronteranno dunque  esperti del settore per ottimizzare gli strumenti e le tempistiche degli interventi, prendendo spunto proprio dal Vesuvio e dall’Etna e dai recenti studi effettuati sui fenomeni vulcanologici di tali aree. Il progetto MEditerranean Supersite Volcanoes è finanziato nell’ambito del Settimo Programma Quadro della Commissione europea.

Si parte pertanto dal monitoraggio del territorio per fare il punto della situazione sulle reali possibilità di imminenti eruzioni vulcaniche. Partendo proprio dal territorio italiano, come specchio per un discorso ad ampio raggio sulla base dello schema condotto chiuso e condotto aperto per contemplare tutte le condizioni geofisiche e territoriali.

 

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