Nek e il libro “Lettera a mia figlia sull’amore”, recensione

Nek-libro-lettera-a-mia-figlia-sull-amore“Lettera a mia figlia sull’amore” è il primo libro di Nek, in libreria da oggi 17 settembre 2015 per Rizzoli. Il cantante emiliano, reduce dall’incredibile successo sanremese con il brano “Fatti avanti amore” e con la splendida cover di “Se telefonando”, sta vivendo una seconda giovinezza artistica che lo ha portato ai vertici delle classifiche di vendita. Tuttavia, tra un impegno e l’altro, Filippo Neviani ha trovato il tempo di scrivere un libro speciale e particolarmente intimo. In “Lettera a mia figlia” Nek si rivolge infatti alla sua amata Beatrice, bellissima bambina avuta nel 2010 dalla moglie Patrizia. Le emozioni scorrono velocemente nelle 200 pagine del volume e fluttuano tra ricordi vicini e lontani, riflessioni, speranze e consigli di un padre che si ritiene fin troppo permissivo e dolce nei confronti della sua creatura. “Mi piacerebbe raccontarti mille cose…” – scrive Nek nel suo libro – Il senso è tutto qui: amarti e proteggerti, perché sia migliore il tuo domani”. Filippo mette a nudo i suoi sentimenti, sveste i panni di artista internazionale per indossare quelli di genitore premuroso, responsabile e talvolta preoccupato di non esserci e di non fare abbastanza per la sua bambina. Ecco il senso di questa lettera, lunga, delicata e sincera, in cui molti genitori potranno riconoscere se stessi e alcune sfaccettature del loro essere padre e madre. “Tu ci sei in decine di canzoni. Sei dentro le parole, la musica, le atmosfere. Da poco più di cinque anni sei in tutto ciò che faccio. Hai reso migliore la mia vita dandomi tanta energia e positività”, confessa Nek nel libro. Una dichiarazione di amore eterno, frasi che ci rendono partecipi di una festa di consapevolezza, gioia e sensazioni, parole che ci permettono di entrare in punta di piedi nel cuore e nella mente di Filippo, orgoglioso della sua famiglia e delle tante tempeste superate insieme. “Per la mamma avrei rinunciato al successo, al mio lavoro…Se lei me lo avesse chiesto avrei mollato”, racconta Nek spiegando alla figlia Bea del suo grande amore per la madre, dei lunghi mesi di lontananza e della sofferenza provata, delle pazzie fatte per lei, del loro essere irrimediabilmente “due acrobati romantici a cui basta uno sguardo per rimettersi in carreggiata”. “Sì, quando amo, lo faccio senza misure, perché, come ti ho già scritto, o è amore o è affetto”, afferma Filippo. Sfogliando le pagine del libro, ci si rende conto di come la parola amore sia una costante della vita, dei pensieri e dei gesti di Nek. Amore per la figlia, o meglio, per le figlie (Patrizia è anche madre di Martina, oggi 18enne, avuta da una relazione precedente). Amore per la propria terra d’origine, l’Emilia e Sassuolo, per le sue colline e la natura affascinante e rassicurante, per la genuinità e i valori, per le sue radici alle quali Filippo deve molto di ciò che è diventato (“Io mi sento proprio un uomo di questa terra, frizzante e di compagnia come il Lambrusco…”. Dunque l’amore per il padre Cesare, il suo eroe, purtroppo scomparso qualche anno fa, con il quale ha sempre avuto forti contrasti ma che ha stimato come nessun’altro essere umano su questa terra. E poi l’amore per Dio, colui che “non ama essere protagonista, ma che rende protagonisti gli altri”, e la fede che, se Bea vorrà, potrà guidarla e sostenerla quando le capiterà di provare dolore. “Perché accadrà di soffrire, fa parte della vita di tutti noi”, aggiunge Filippo NevianiNek-libroNek scrive a Beatrice con la speranza che un giorno possa capire ciò che oggi non può giustamente comprendere ma anche ciò che non ha potuto vivere in prima persona perché non era ancora nata. “Penso a quando ti innamorerai – si legge in “Lettera a mia figlia sull’amore” – Mi chiedo come la vivrò. I miei amici sanno quanto io sia geloso. Anche di Martina”. E’ bello scoprire questo lato così fragile e affettuoso di Nek, che non risparmia consigli alla bambina, sperando possa farne tesoro tra qualche anno. “L’amore crescerà con te. È già dentro di te, ma è piccolo e dorme. Come un bambino che è raggomitolato nelle pieghe del tuo cuore. Si sveglierà piano piano…”. La lettura del libro di Nek è piacevole e scorrevole. Perché non racconta soltanto episodi commoventi o dolorosi (come le polemiche suscitate da “In te”, brano del 1993 fortemente criticato dalla stampa, da allora mai docile e comprensiva nei confronti dell’artista). “Lettera a mia figlia sull’amore” regala anche momenti divertenti e talvolta comici. E’ il caso del capitolo dedicato alle istantanee, una serie di fotografie in bianco e nero che ritraggono Filippo in diverse situazioni e in compagnia di vecchi compagni di scuola, amici musicisti dal look discutibile: “Normalmente vestivamo con un gilet nero sul petto nudo e quella, sul palco, doveva essere la nostra divisa di ordinanza assieme alle bottiglie di birra. Che maranza!”, spiega Nek divertito ricordando i primi live con la band a Sassuolo. “Lettera a mia figlia sull’amore”, il libro di Nek uscito oggi, si chiude con una profonda riflessione sulla vita e sulla morte, sul significato della nostra esistenza, sulla fragilità dell’essere umano, sull’importanza dell’amicizia vera (“Guai se non ci fossero gli amici, Bea…Gli amici veri sono quelli pane e salame”) e sulla libertà, “un lusso” che va sempre concesso a chi amiamo. Ed ecco che torna con prepotenza la parola amore, fuoco che arde in ogni pagina del bellissimo e toccante libro di Nek. L’amore, motore che dà senso alla sua vita e da cui trae forza ogni giorno per essere un artista ma soprattutto un uomo migliore, per se stesso e la sua famiglia. “Perché amare è l’azione più potente che c’è”. Voto: [usr 4]

Foto di copertina ©Massimo Sestini

 

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