Emozioni negative? Ecco la Kinesiologia emozionale

Oggi vi facciamo conoscere una tecnica relativamente giovane, nata negli Stati Uniti ma che si basa sui principi filosofici e medici orientali. Si chiama Kinesiologia Emozionale. Per capire cos’è e per saperne di più abbiamo intervistato Angela Coppola, kinesiologa, cromoterapeuta ed esperta in floriterapia.

Dottoressa Coppola, che cos’è la Kinesiologia emozionale?

La Kinesiologia emozionale è una disciplina che nasce per ridare armonia a una persona a livello fisico, attraverso il riequilibrio delle fasce muscolari, a livello mentale, scaricando la mente da tutti quei pensieri che ci preoccupano, e a livello emotivo, andando a rimuovere i blocchi emozionali che non ci fanno stare bene. La Kinesiologia, quindi, agisce sul corpo, sulla mente e sulle emozioni. Lo strumento fondamentale della Kinesiologia emozionale è il test muscolare che consiste in una delicatissima pressione che si fa sul muscolo (il cosiddetto muscolo indicatore); dando degli stimoli al corpo, si va a individuare lo squilibrio. Infine, con una serie di tecniche si riporta in armonia il fisico stimolando l’autoguarigione. Mi è stato detto da un medico, il quale si è sottoposto a dei trattamenti di Kinesiologia, che questa disciplina fornisce alla persona non la guarigione bensì la serenità e gli strumenti interiori per guarire.

Qual è la differenza tra la Kinesiologia applicata e la Kinesiologia emozionale?

La Kinesiologia applicata lavora a livello organico-strutturale, cioè agisce sul fisico, riequilibrando i meridiani energetici, cioè il rapporto tra Yin e Yang. La Kinesiologia emozionale, invece, oltre a individuare lo squilibro, identifica la causa, apportando serenità e pace interiore. Si agisce sulle emozioni armonizzando così il corpo.

Che cosa sono Yin e Yang?

Yin e Yang sono la notte e il giorno; il femminile e il maschile. Sono i due opposti. Secondo la medicina cinese, Tutto nasce da un’energia vitale (Qi), dalla quale si originano anche i Meridiani. A ogni organo è associato un canale energetico che deriva dal Qi e che parte dalle estremità – dalle mani e dai piedi – attraversando tutto il corpo. Per la medicina cinese, la malattia indica che c’è qualcosa che non va energeticamente.

La Kinesiologia come può aiutare la Medicina?

Medicina e Kinesiologia possono essere tranquillamente abbinate, perché questa disciplina non intacca, né ostacola, il lavoro dei medici. Anzi lo agevola. Riequilibrando il corpo a livello energetico, l’organismo potrebbe rispondere meglio alle cure mediche. Si lavora molto sull’aspetto emotivo. Affrontare meglio una malattia dal punto di vista psicologico, certamente aiuta il processo di guarigione.

 

Angela Coppola @Mario Oliva
Angela Coppola @Mario Oliva

 

Come si svolge una seduta di Kinesiologia emozionale?

Per prima cosa, si sceglie la problematica sulla quale si vuole lavorare; nel corso della prima parte della seduta si riequilibrano i muscoli, che saranno testati, la respirazione, e i canali energetici centrali. Si vede se il corpo è disidratato e poi si scarica la mente da quei pensieri che preoccupano il soggetto. Nella seconda parte della seduta capiamo qual è l’emozione che non consente alla persona di affrontare e superare quello specifico problema. Poi, esaminiamo gli strumenti che il soggetto possiede per uscire da quella determinata situazione e infine scopriamo a quando risale il blocco. Con delle tecniche specifiche, si scioglie l’emozione bloccata e si libera il potenziale negato quando c’è stato il trauma. La persona, liberandosi dal peso emozionale, ritrova la carica interiore e quel potenziale che pensava di non avere più. L’individuo diventa il vero autore della sua vita. Così tutti quei “non posso” si trasformano in “anch’io posso”. Purtroppo, quando siamo sotto stress, ci sentiamo poco creativi e sembra che non riusciamo a pensare; in noi prevalgono tutte quelle emozioni negative che ci fanno dimenticare ciò che vogliamo. Diamo energia e forza a come ci sentiamo. La Kinesiologia ci consente di trasformare la rabbia, la delusione e la sfiducia in sentimenti positivi che ci aiuteranno a intraprendere il percorso necessario per manifestare ciò che desideriamo. Ognuno di noi ha dei potenziali incredibili, solo che spesso ci è stato insegnato il contrario e perciò non riusciamo a manifestarli nella quotidianità. Poi, ci sono persone che – pur sapendo di avere alcune doti – non riescono a gestire le loro capacità. La Kinesiologia emozionale agisce anche su questo aspetto.

 ©Mario Oliva
©Mario Oliva

 

Ha ideato un Suo metodo…

Il metodo, creato inizialmente con la collega Teresa Famiglietti, nasce da tanti anni di lavoro sul campo, da molto studio e grazie all’aiuto fornitomi dalle persone che si sono affidate a me e che mi hanno permesso di sperimentare le mie intuizioni. Io ho utilizzato, sin dall’inizio della mia carriera, il metodo One Brain, creato in America negli anni Settanta. Le problematiche e i tempi cambiano, quindi mi sono resa conto che c’era bisogna di evolversi.

Come si chiama il Suo metodo?

Key, la chiave. Il logo è un diamante, una pietra che non perde mai di valore; anzi, lo acquista con il tempo. Il metodo ha l’obiettivo di dare alle persone la chiave per riconoscere il loro potenziale. Si lavora molto sul ritrovare, sul riequilibrare e sul rafforzare l’Energia di base, che è quella che ci ha fatto nascere e che ci spinge ad agire rispettando la nostra natura. Questo metodo mette pace tra istinto, ragione e cuore.

Cioè… tra emisfero destro e sinistro?

La Kinesiologia emozionale ci aiuta a trovare la giusta integrazione tra i due emisferi. L’emisfero sinistro è logica, spazio, tempo. L’emisfero destro è arte, creatività. L’emisfero destro crea e il sinistro manifesta. Con il giusto equilibrio possiamo realizzare il nostro scopo, lasciando andare l’insoddisfazione e tutte quelle emozioni negative che ci bloccano.

Maria Ianniciello

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