SENZATETTO, A MILANO LE ISTITUZIONI SI UNISCONO

 ©fazon-Fotolia.com
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Il Comune di Milano, l’Università Bocconi e la Fondazione Rodolfo Debenedetti insieme per promuovere l’iniziativa “racCONTAMI”. In particolare sarà effettuata un’analisi dettagliata, spiegano gli ideatori, del fenomeno dei senzatetto nell’area metropolitana milanese. Sulla base delle informazioni raccolte sarà possibile infatti verificare l’efficacia delle politiche e dei servizi rivolti alle persone senza fissa dimora. In linea con la definizione internazionale, il censimento riguarderà tutti coloro che, nella notte di riferimento, dormiranno in luoghi non preposti all’abitazione o nei centri di accoglienza.

«Per la prima volta l’amministrazione comunale parteciperà direttamente alla realizzazione del censimento, proseguendo il lavoro di conoscenza che sta portando avanti in questi mesi in modo coordinato e sistematico con tutte le realtà, enti e associazioni, coinvolte dal piano comunale per i senzatetto», spiega l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. «Finalità del censimento non sarà la mera individuazione di un numero di persone che non hanno dimora, ma una reale conoscenza del bisogno attualmente presente sul territorio, elemento da cui partire per modificare, migliorare e rendere più efficaci i nostri interventi e i nostri servizi diretti non solo a offrire il sostentamento in situazioni in cui è la vita stessa dei senzatetto a essere in pericolo, ma a proporre un percorso di accompagnamento verso una piena autonomia», ha concluso l’assessore Majorino. Le informazioni che verranno raccolte serviranno a definire interventi innovativi che riducano le dimensioni e la durata del fenomeno.

«Scopo del progetto – sottolinea Michela Braga, ricercatore presso la Fondazione Rodolfo Debenedetti, che sovraintenderà ai lavori insieme a Tito Boeri, prorettore alla Ricerca all’Università Bocconi – è fornire, anche alla luce della recente crisi economica, una fotografia attendibile del fenomeno e delle dinamiche che conducono a questo stato di povertà e marginalità estrema, che spesso si cronicizza. Per riuscire nel nostro intento – continua Braga – abbiamo bisogno del supporto di numerosi volontari che aiutino i ricercatori a condurre l’indagine».

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