PROTAGONISTI, 99 RITRATTI CHE HANNO FATTO LA STORIA

Il 26 ottobre 2012 inaugura l’attesa mostra di Sandro Becchetti “PROTAGONISTI, 99 ritratti che hanno fatto la storia” e Torino torna così ad ospitare le immagini e il carisma di Becchetti, fotografo che da metà degli anni Sessanta ritrae i grandi protagonisti dell’attualità e della cultura, spaziando dagli acclamati attori – Dustin Hoffman, Anita Ekberg, Claudia Cardinale, Ugo Tognazzi, Piera degli Esposti… – ai registi – Fellini, Rossellini, Hichcock, Bertolucci, i fratelli Taviani, Polansky, Truffaut…-, dai grandi autori quali Saramago, Moravia, Pasolini, Ungaretti, Englander ad artisti come Wahrol, Le Witt, Ernst, De Chirico e Christo.

99 personaggi ritratti da Becchetti con un severo bianco e nero che esalta ogni espressione e ogni esitazione: sono personaggi pubblici, protagonisti del loro tempo ma soprattutto del proprio destino. Becchetti li ritrae senza fronzoli e senza ritocchi, l’esatto contrario del photoshop imperante ai giorni nostri; le lenti di Becchetti sanno carpire la verità e l’unicità dei protagonisti, sui loro visi e attraverso i gesti si può leggere lo stato d’animo del momento. Sandro Becchetti attraverso questi 99 ritratti ci restituisce contemporaneamente uno spaccato della società dell’epoca e una visione di quelli che sono i temi costanti che agitano l’animo umano: da un lato l’attualità e il legame con la quotidianità, dall’altro i pensieri e le paure comuni agli uomini di ogni epoca che fanno sì che il visitatore si ritrovi e si riconosca in quegli sguardi lontani e negli atteggiamenti ostentatamente sicuri. Attraversando le 99 immagini allestite presso LABLOFT si è colpiti dall’incredibile forza dei ritratti e dall’umanità che trasuda da ogni foto; questo è il miracolo operato da un fotografo di spessore e talento come Becchetti: i protagonisti per lo spazio di tempo di uno scatto sono soltanto persone.

Sandro Becchetti nasce a Roma nel 1935 e inizia l’attività di fotografo nella seconda metà degli anni Sessanta documentando la realtà sociale, politica e culturale del nostro Paese con una intensa collaborazione con “Il Messaggero” e molti altri quotidiani, periodici e agenzie di stampa. 
Nel 1980 interrompe l’attività di fotografo per dedicarsi alla sua passione di sempre, l’arte. 
Riprende a fotografare solo nel 1995 con una ricerca sulla Spagna e il Portogallo. 
Ha collaborato con “La Repubblica”, “L’Espresso”, “Il Mondo”, “Sipario”, “L’Unità”, ”La Fiera Letteraria” e “L’Astrolabio”. 
Alcune delle sue foto sono apparse su “Life” e “Libération” e sono negli archivi della France Presse, della BBC e della RAI. 
Becchetti ha esposto in spazi pubblici e privati come le gallerie Nuova Pesa e Acta di Roma, la galleria König di Stoccarda, le gallerie delle Stazioni Centrali di Roma, Milano e Venezia, l’Archiginnasio di Bologna, il Museo in Trastevere di Roma, la Fondazione Italiana per la Fotografia di Torino. 
La sua attività è documentata nel volume della Storia d’Italia Einaudi dedicata a “L’immagine fotografica 1945-2000”, in pubblicazioni specialistiche come “Popular photography”, “Photo”, “Progresso fotografico” e “Storia fotografica di Roma 1963-1974”. Nel 2007 è stato inserito tra i “5062 italiani notevoli” del “catalogo dei viventi” edito dal Marsilio.
Nel 2008 ha partecipato alla mostra UNITED ARTIST OF ITALY, inaugurata al Museo d’Arte Moderna di St. Etienne e dedicata a 21 fotografi considerati tra i più importanti d’Italia. Suoi ritratti sono stati acquisiti dalla Galleria d’Arte Moderna di Torino e dal Museo di Arte contemporanea di Rivoli (TO).

La mostra è resa possibile grazie al sostegno di Generali Assicurazioni. LABLOFT, una nuova e vivace realtà produttiva ed espositiva, ha scelto di portare a Torino la mostra di Sandro Becchetti e di allestirla in maniera informale e creativa presso i propri spazi – circa 250 mq multideclinabili – per esaltare l’intensità che trapela da ognuno dei 99 ritratti. La medesima intensità che contraddistingue la mission di LABLOFT, ovvero sostenere progetti di artisti sia locali che internazionali, affermati come alle prime armi, ma dotati di talento vero.

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